mercoledì 20 dicembre 2023
Il presidente aveva già impedito le Via Crucis durante la Quaresima. Quest'anno il record di attacchi contro la Chiesa cattolica
Il presidente Daniel Ortega

Il presidente Daniel Ortega - Reuters

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Dopo le processioni della Quaresima, anche le "Posadas" sono diventate prigionieri del regime di Daniel Ortega. Il governo ha vietato i "Presepi viventi" realizzati dai bambini per le strade del Paese nei nove giorni precedenti al Natale. Una tradizione fortemente sentita nei gruppi popolari di tutta l'America Latina che, così, rivive il pellegrinaggio di Maria e Giuseppe a Betlemme. Come loro, i ragazzini bussano alle porte della case, indicate come "Posadas", in cerca di rifugio. In cambio dell'accoglienza, intonano canti di fronte al Presepe. Le rappresentazioni, invece, quest'anno potranno svolgersi solo dentro chiese.

Secondo la ricercatrice Martha Patricia Molina, la polizia si è presentata nelle parrocchie intimando ai sacerdoti di prevedere esclusivamente "Posadas interne". Un copione analogo a quello seguito per impedire le Via Crucis. Cominciata dal 2018 dopo le proteste nonviolente contro il sistema, la persecuzione nei confronti della Chiesa ha subito una progressiva escalation. Il 2023 ha registrato il maggior numero di attacchi - tra chiusura di organizzazioni, università, arresti di preti e religiosi -: 275. Tre i casi più eclatanti: la condanna a 26 anni di carcere per "terrorismo" nei confronti del vescovo Rolando Alvarez lo scorso febbraio, la "sospensione" delle relazioni con la Santa Sede il mese successivo e, in estate, l'esproprio dei beni della Compagnia di Gesù.

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