venerdì 26 maggio 2023
La denuncia di Aiuto alla Chiesa che Soffre: "Ormai è una caccia all'uomo, anzi al sacerdote"
Padre Jaime Iván Montesino Sauceda, arrestato dalla polizia nicaraguense. E' il terzo sacerdote arrestato in pochi giorni da parte del regime di Ortega

Padre Jaime Iván Montesino Sauceda, arrestato dalla polizia nicaraguense. E' il terzo sacerdote arrestato in pochi giorni da parte del regime di Ortega - Ansa

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In Nicaragua "è ormai una caccia all'uomo, anzi al sacerdote. La polizia ha arrestato padre Jaime Iván Montesino Sauceda, della parrocchia di Chaguitillo, Matagalpa. Lo chiamano tradimento, avrebbe 'minacciato l'indipendenza e la sovranità della nazione'". Lo riferisce all'agenzia Ansa il direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alessandro Monteduro, ricordando che qualche giorno fa era stato "rapito un altro sacerdote dagli uomini del regime di Ortega. Padre Eugenio Pastor Rodríguez, parroco della Divina Provvidenza a Jalapa, era stato portato via dalle guardie sandiniste dalla Diocesi di Estelí. Acs-Italia - conclude Monteduro - è vicina alla Chiesa in Nicaragua ferocemente perseguitata".

Arresti e condanne, così il regime perseguita la Chiesa

Padre Sauceda è stato arrestato martedì 23 maggio. La sua parrocchia, San Giovanni Paolo II di Sébaco, si trova nel Matagalpa, "uno dei dipartimenti più colpiti dalla repressione della Chiesa cattolica da parte del presidente Ortega", sottolinea Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Il sacerdote è accusato di aver commesso atti che minano l'indipendenza, la sovranità e l'autodeterminazione della nazione ex art. 1 della legge 1055, "accusa rivolta in particolare agli oppositori e ai critici della dittatura di Ortega. Come accaduto per altri casi di sacerdoti incarcerati, il comunicato stampa della polizia afferma che il sacerdote era ubriaco ed accompagnato da una donna", riferisce ancora Acs ricordando che "si tratta del terzo sacerdote arrestato nei giorni scorsi. La diocesi di Esteli ha confermato che anche don Eugenio Rodrìguez e don Leonardo Guevara Gutiérrez sono oggetto di indagini da parte delle forze di polizia".

Gli arresti fanno seguito alla sentenza a carico di monsignor Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa e Amministratore Apostolico della diocesi di Estelí, condannato a 26 anni come "traditore della Patria" e colpevole di "cospirazione per minacciare l'integrità nazionale e diffondere notizie false attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione a danno dello Stato e della società nicaraguense".

Per la fondazione pontificia "si sta assistendo a un palese tentativo di mettere a tacere la Chiesa in Nicaragua. In una situazione di forte deterioramento politico e sociale, il ruolo di mediatrice di pace e promotrice di riconciliazione assunto dalla Chiesa ha avuto come effetti repressione, false accuse, arresti e pene detentive ingiustificate".

Dopo l'espulsione del Nunzio apostolico Waldemar Stanislaw Sommertag, quella delle missionarie della carità di santa Teresa di Calcutta e di altri religiosi e sacerdoti, dopo la chiusura del canale televisivo della Conferenza Episcopale e di altre stazioni radio cattoliche, dopo la nazionalizzazione dell'Università cattolica di Trópico Seco, che apparteneva alla diocesi di Estelí, "la grave misura detentiva assunta contro monsignor Alvarez e la successione di arresti ingiustificati di sacerdoti configurano una evidente persecuzione ad opera del regime di Ortega ai danni della Chiesa, persecuzione che non può più essere ignorata dalle Istituzioni sovranazionali", conclude il direttore di Acs-Italia Alessandro Monteduro.

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