mercoledì 24 giugno 2015
​Il 25 aprile il sisma che ha causato 8.700 morti. La Caritas è intervenuta nei 14 distretti colpiti, con progetti per 10 milioni di euro. COME AIUTARE
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​Grazie al sostegno della rete internazionale, Caritas Nepal, impegnata sin da subito nel soccorso e nell'assistenza alla popolazione, ha raggiunto sino ad ora oltre 196.000 persone con interventi per oltre 10 milioni di euro in tutti i 14 distretti più colpiti". È quanto riferisce in una nota l'organizzazione. La Caritas "è stata la prima a distribuire materiali per ricoveri d'urgenza a 284 famiglie nella regione Nord del distretto di Gorkha, superando difficoltà logistiche notevoli per raggiungere una tra le popolazioni più isolate al mondo".
"Dopo due mesi - spiega l'organizzazione - sono ormai pressochédefinitive le terribili cifre del terremoto di magnitudo 7,9 che il 25 aprile 2015 ha devastato il Nepal ed ha colpito i paesi limitrofi: 8.700 morti, oltre 20.000 feriti, 8 milioni le persone colpite in 39 distretti, oltre 2.8 milioni le persone che richiedono assistenza umanitaria di cui 864.000 nelle aree più difficili da raggiungere, 500.000 le case crollate e 285.000 quelle danneggiate, 36.000 le classi scolastiche crollate o gravemente danneggiate. Il ricovero rimane il bisogno essenziale e prioritario e l'arrivo dei monsoni rende ancor più urgente la necessità di ripari d'urgenza adeguati".  "La Caritas italiana, dopo un primo immediato stanziamento in appoggio al piano di Caritas Nepal, con l'aumentare delle donazioni di tante persone di buona volontà, ha potuto intensificare il suo impegno sostenendo ulteriori progetti per la fornitura di ricoveri temporanei, materiali di prima necessità, sementi e materiali per la riattivazione delle coltivazioni nonché interventi per la ripresa delle attività scolastiche. Complessivamente Caritas Italiana ha sostenuto interventi in favore delle vittime del sisma per euro 562.150. Nel frattempo prosegue la predisposizione di interventi più ampi da avviarsi nei prossimi mesi per la riattivazione socio-economica, la ricostruzione di case, scuole, strutture sanitarie, strutture socio-educative, il sostegno psicologico", conclude il documento.
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