lunedì 25 ottobre 2010
Il presidente della Repubblica auspica «una migliore conoscenza reciproca al fine di meglio apprezzare e comprendere il patrimonio culturale di cui ciascuno dei nostri Paesi è portatore».
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L'Italia «guarda alla Cina con crescente interesse» anche nella «ricerca di sempre più ampie convergenze sulle grandi questioni di respiro globale, quali il governo dell'economia mondiale, la riforma delle istituzioni internazionali, le operazioni di pace, la lotta alla povertà, la tutela dell'ambiente di fronte ai cambiamenti climatici». Lo sottolinea il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in un messaggio pubblicato sul numero monografico del magazine Globe. Il presidente della Repubblica (in visita di Stato in Cina per una settimana) auspica «una migliore conoscenza reciproca al fine di meglio apprezzare e comprendere il patrimonio culturale di cui ciascuno dei nostri Paesi è portatore. La Repubblica Popolare - scrive Napolitano - ha saputo sviluppare un modello economico-sociale con caratteristiche peculiari e ha infine imboccato la strada di un'impetuosa crescita economica, facendo del Paese uno dei più rilevanti attori sul piano politico e strategico globale».I 40 anni delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi sono, secondo Napolitano, «più che un punto di arrivo un trampolino di lancio per una collaborazione futura ancora più matura, nella consapevolezza che la cultura e la storia ci impongono grandi responsabilità nel contribuire al progresso e al benessere, materiale e spirituale del mondo intero».Napolitano è in Cina per una visita di una settimana che lo porterà a Pechino, Shanghai, Macao e Hong Kong. Il capo dello Stato restituisce così la visita di Hu Jintao a Roma alla vigilia del G8 de L'Aquila nel luglio del 2009. Il presidente della Repubblica italiana incontrerà, oltre al presidente cinese, il premier Wen Jabao e il presidente dell'assemblea del popolo, Wu Bangguo.Oltre alle celebrazioni del 40esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Roma e Pechino, Napolitano parteciperà a diversi incontri con istituzioni locali e accademiche per sottolineare illegame privilegiato che da settecento anni l'Italia ha con la Cina. Entro il 2010 l'interscambio commerciale tra i due Paesi raggiungerà i 40 miliardi di dollari, ma in occasione del loro incontro a Roma all'inizio di ottobre Silvio Berlusconi e Wen Jabao hanno stabilito un obiettivo di almeno 100 miliardi entro il 2015.
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