martedì 9 novembre 2010
Scontri tra le truppe governative e i ribelli dopo le elezioni di domenica in Myanmar, che hanno visto la vittoria dell'Usdp, il partito della giunta al potere. Circa 20 mila persone hanno cercato di attraversare il confine con la Thailandia per sfuggire all'ondata di violenza in cui sono stati già uccisi 3 civili.
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Scontri tra le truppe governative e i ribelli dopo le elezioni di domenica in Myanmar, che hanno visto la vittoria dell'Usdp, il partito della giunta al potere. Circa 20 mila persone hanno cercato di attraversare il confine con la Thailandia per sfuggire all'ondata di violenza in cui sono stati già uccisi 3 civili. I combattimenti sono scoppiati già domenica dopo la chiusura dei seggi, in segno di protesta dei ribelli, insoddisfatti del processo.Il comandante regionale dell'esercito thailandese Wanthip Wongwai ha fatto sapere che sta aspettando il via libera dalle autorità del Myanmar per iniziare le espulsioni. La giunta militare ha rivendicato la vittoria delle elezioni, sostenendo di aver ottenuto l'80 per cento dei voti. Si è anche detta soddisfatta dell'affluenza, attestata intorno al 70 per cento.Non sono della stessa opinione i governi occidentali e i partiti d'opposizione. "Abbiamo le prove. Alcuni candidati si sono lamentati perché ci sono stati brogli", ha detto Than Nyein, presidente del National Democratic Force, creato dagli ex membri del partito di Suu Kyi, che è stato sciolto dalla giunta. Gio Wai, presidente del Partito democratico, ha denunciato che il processo elettorale è stato peggiore delle aspettative, "non solo perché la giunta si è accaparrata i voti in anticipo, ma anche perché l'opposizione non aveva rappresentanti in ogni seggio".
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