martedì 25 gennaio 2011
Era un uomo il kamikaze che ieri si è fatto saltare in aria all'aeroporto Domodedovo di Mosca causando almeno 35 morti e più di 100 feriti. Ne sono convinti gli inquirenti russi, un cui portavoce ha detto che «il terrorista aveva tra 30 e 40 anni, era di corporatura robusta e aveva un aspetto europeo». Il primo ministro Putin ha promesso vendetta. La comunità cattolica si riunisce questa sera per un momento di preghiera per le vittime.
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Era un uomo il kamikaze che ieri si è fatto saltare in aria all'aeroporto Domodedovo di Mosca causando almeno 35 morti e più di 100 feriti. Ne sono ormai convinti gli inquirenti russi, un cui portavoce ha detto alla Itar Tass che "il terrorista aveva tra 30 e 40 anni, era di corporatura robusta e aveva un aspetto europeo".Il sito internet russo Life News, giudicato attendibile ha pubblicato la foto, che presenta come un'esclusiva, della testa del presunto kamikaze, l'unica parte del suo corpo che sarebbe rimasta intatta. Il primo ministro russo Vladimir Putin ha promesso di vendicare la strage, bollando l'attentato come "un crimine abominevole, tanto nella sua insensatezza quanto nella sua crudeltà" e ha avvertito che "la punizione dei colpevoli è inevitabile". "Non nutro il minimo dubbio", ha affermato durante una riunione di gabinetto al Cremlino, "sarà fatta piena luce su questo delitto. Compito del governo è offrire sostegno alle famiglie dei morti e dei feriti".LA PREGHIERA DELLA COMUNITA' CATTOLICA RUSSALa comunità cattolica russa si ritrova martedì sera a San Pietroburgo per un momento di preghiera per le vittime dell'attentato di ieri all'aeroporto di Domodedovo 2 di Mosca, e per chiedere a Dio "che doni la pace laddove è minacciata". Ad esprimere a nome dei cattolici "dolore e sconforto" è mons. Paolo Pezzi, arcivescovo metropolita della Madre di Dio a Mosca e nuovo presidente della Conferenza episcopale russa. "Questo nuovo attentato - ha dichiarato il presule al Servizio Informazione Religiosa - che si è verificato all'aeroporto di Domodedovo, il più grande per numero di passeggeri in transito ogni giorno a Mosca e in Russia, ci ha lasciati con un profondo dolore, provocando anche una ferma riprovazione per questo nuovo e gravissimo atto di violenza. Il pensiero primo che ci ha toccato, è stato innanzitutto per le vittime. In questi momenti inaspettati, quando la morte coglie improvvisa, senza che ci sia una preparazione, abbiamo però una certezza, ed è che là dove nessuno ci può accompagnare, Cristo ci attende. È questo il pensiero e la preghiera che in questi giorni eleviamo per le vittime. Resta lo sconforto e l'incertezza anche per la modalità con cui è stato compiuto questo atto di violenza e questo ci impone di pregare la Madonna perché ci protegga e aiuti tutti a non perdere la ragione e l'amore alla vita, a non scegliere mai per la morte come soluzione".
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