sabato 21 ottobre 2017
Escluso il terrorismo: è un uomo di 33 anni «probabilmente con problemi mentali». Ha agito vicino alla stazione di Rosenheimer Platz. Gli accoltellati non sono gravi
Le prime immagini tratte da twitter

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Un uomo armato di coltello ha attaccato e ferito almeno 5 persone questa mattina a Monaco, nei pressi della stazione di Rosenheimer Platz. Ad agire p stato un uomo, con una felpa verde e pantaloni grigi. Poi la fuga, in sella a una bicicletta nera. Nessuno dei feriti è in pericolo di vita. L'assalto, avvenuto intorno alle 8,30 ha tenuto in apprensione l'intera città bavarese ed è scattata una gigantesca accia all'uomo: verso mezzogiorno la polizia ha pero annunciato di aver "fermato un sospetto" che risponderebbe alle caratteristiche del ricercato. Più tardi la polizia ha chiarito che non si tratta certamente di un episodio di terrorismo. "Non c'è più pericolo per la popolazione", ha detto un portavoce della polizia bavarese. Che ha aggiunto che "non c'è alcuna indicazione che vi sia una motivazione terroristica o religiosa". "Siamo più dell'idea che si tratti di problema psichico", ha concluso. L'uomo, 33 anni, avrebbe anche "precedenti penali".

Ieri in Polonia un uomo aveva invece accoltellato a morte una persona e ne ha ferite altre 8 nel centro commerciale “Vivo” a Stalowa Wola, nel sudest della Polonia. L'aggressore, un ventisettenne, è stato arrestato. Anche in questo caso resta non chiaro il movente del gesto.

Gli accoltellamenti hanno comunque riaperto, almeno per alcune ore, una ferita non ancora sopita a quindici mesi esatti di distanza: il 22 luglio 2016 un attentatore aveva insanguinato la terza città tedesca causando nove morti e 36 feriti. Era stato un 18enne tedesco-iraniano, Ali David Sonboly, ad aprire il fuoco sulla folla fuori da un McDonald's nei pressi del centro commerciale Olympia, dopo aver falsamente annunciato su Facebook che il fast food avrebbe servito pasti gratis. Compiuta la strage, il giovane si suicidò e il suo corpo fu stato ritrovato a un chilometro di distanza dal centro commerciale. Non si trattò di terrorismo, ma del gesto estremo di un giovane che pur avendo vissuto in Germania fin da bambino aveva difficoltà a relazionarsi, era stato vittima di bullismo ed era in cura per un disagio psichico.

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