mercoledì 29 marzo 2023
Sarebbero stati gli stessi migranti fermati ad appiccare il fuoco per protestare contro l'espulsione
Un video accusa: rogo in cella, ma gli agenti non aprono. Almeno 39 morti
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Un video diffuso attraverso le reti sociali in Messico, e rilanciato dai media fra cui il quotidiano El Universal, mostra in modo praticamente inoppugnabile che almeno due agenti dell'Istituto nazionale delle migrazioni (Inm) di Ciudad Juarez, dopo lo scoppio ieri dell'incendio in un centro di raccolta di migranti, se ne sono andati mantenendo bloccate le uscite. Questo comportamento avrebbe causato almeno 39 morti e 29 ustionati o feriti.

Questo spiegherebbe perché il numero delle vittime equivale al totale delle 68 persone, migranti del Centro America e del Venezuela, che si trovavano in stato di fermo. Inoltre lascia capire perché quindi, nel parapiglia determinato dalle fiamme, nessuno di essi sia riuscito a salvarsi all'esterno.

Sul fatto che siano stati i migranti ad avviare la protesta c'è accordo delle diverse fonti, solo che nella giustificazione fornita dal presidente messicano Andrés Manuel López Obrador si menzionava che nel decidere di provocare l'incendio il gruppo aveva utilizzato alcuni materassi collocati a ridosso dell'uscita, cosa che ne aveva impedito la fuga e causato la strage. Invece nel video di appena 32 secondi si osserva come i migranti si trovavano all'interno delle celle da dove hanno cominciato a manifestare. Poi da una di esse si levano le fiamme e un denso fumo, mentre qualcuno cerca invano di aprire uno dei cancelli bloccati.

Il centro migranti messicano dov'è avvenuto il rogo, a Ciudad Juarez

Il centro migranti messicano dov'è avvenuto il rogo, a Ciudad Juarez - Reuters

Le autorità messicane avevano detto ieri che l'incendio si era sviluppato subito dopo il fermo dei migranti e la loro reclusione temporanea nel centro. Il presidente Andres Manuel Lopez Obrador aveva sostenuto che le fiamme si erano sprigionate quando i migranti, provenienti perlopiù del Centro America e dal Venezuela, avevano appiccato il fuoco ai materassi: "Presumiamo che abbiano saputo che sarebbero stati espulsi e che, per protesta, abbiano messo dei materassi alla porta del centro di accoglienza e gli hanno dato fuoco, senza immaginare che questo avrebbe causato questa terribile disgrazia". Una dinamica smentita dal video circolato oggi.

Le Nazioni Unite hanno chiesto alle autorità messicane di condurre un'inchiesta esaustiva sul tragico incidente, ribadendo l'impegno per "rotte dell'immigrazione più sicure, regolari ed organizzate".

Quello avvenuto ieri a Ciudad Juarez è uno degli incendi più letali degli ultimi anni, mentre Stati Uniti e Messico sono alle prese con livelli record di immigrazione illegale. Molti migranti ritengono troppo lungo il processo di richiesta di asilo negli Usa e nelle scorse settimane in centinaia, soprattutto venezuelani, si sono scontrati con gli agenti di frontiera statunitensi.

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