martedì 30 maggio 2017
Il movimento decide di partecipare alle elezioni del 2018. E sceglie María de Jesús Patricio Martinez. Anche il sudcomandante Marcos alla riunione di investitura
Alla riunione in Chiapas ha partecipato anche il subcomandante Marcos, Ansa

Alla riunione in Chiapas ha partecipato anche il subcomandante Marcos, Ansa

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La “lunga marcia” degli indigeni messicani verso la “politica ufficiale” è cominciata. A 23 anni dall’insurrezione zapatista in Chiapas, i nativi cercano di recuperare protagonismo entrando nel gioco elettorale. Il Consiglio nazionale indigeno – creato con gli accordi di San Andrés, che misero fine alla rivolta, nel 1996 – ha deciso di presentare un candidato alle presidenziali 2018. Anzi, una candidata. La scelta degli 840 delegati di oltre sessanta popoli, riuniti a San Cristóbal, è caduta su María de Jesús Patricio Martínez. Alla riunione ha partecipato anche il leader storico del Ejercito zapatista de liberación nacional (Ezln), il subcomandante Marcos che, dal 2014, ha assunto il nome di Maestro Galeano. “L’uomo con il passamontagna” – ormai ritirato dalla direzione politica – ha ascoltato in silenzio, senza parlare, accanto al nuovo leader, il sudcomandante Moisés. La scelta di partecipare alla competizione è un modo per riaccendere i riflettori sulla condizione degli indigeni: il 79 per cento di questi è povero. La designazione ufficiale, tuttavia, è appena il primo passo per María de Jesús Patricio Martínez. Il movimento dovrà raccogliere nei prossimi mesi almeno un milione di firme per poterla effettivamente candidare alla corsa come indipendente. Un fatto tutt’altro che scontato: lo zapatismo è forte nel sud del Paese ma ha poco sostegno nel resto.

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