lunedì 29 giugno 2015
Ha confessato l'uomo che venerdì ha decapitato il suo datore di lavoro e ha tentato di far esplodere un impianto di gas.
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Yassin Salhi, l'uomo arrestato in Francia perché sospettato di aver ucciso e decapitato il suo datore di lavoro e di aver tentato poi di far esplodere un deposito del gas a Saint-Quentin-Fallavie, nell'Isère, vicino a Lione, ha confessato le sue colpe ma ha negato di essere un terrorista. Salhi, si legge oggi sul quotidiano Le Figaro, "ha riconosciuto di avere decapitato il suo datore di lavoro". Ha affermato di avere agito da solo in un parcheggio, sul tragitto tra la società di trasporti per la quale lavorava e la fabbrica Air Products. Secondo I-Télé, Salhi non si è definito né ha rivendicato di essere un terrorista ed ha spiegato il suo gesto, in maniera confusa, citando "difficoltà personali legati al suo lavoro e alla sua vita in famiglia". Il presunto attentatore avrebbe avuto un litigio con la sua vittima alcuni giorni prima l'omicidio e - si legge ancora su Le Figaro - avrebbe voluto suicidarsi, con un'azione di grande risalto mediatico, dopo aver fatto passare l'assassinio del suo datore di lavoro come un atto terroristico.
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