mercoledì 24 agosto 2011
Mentre a Tripoli si continua a combattere, il Colonnello ripete che non si arrenderà. Gli insorti rispondono offrendo 1,6 milioni di dollari a chi lo prenderà vivo o morto. Liberi i giornalisti rinchiusi nell'hotel Rixos. Commandos inglesi e francesi sul terreno. A Parigi incontro Sarkozy-Jibril, che giovedì vede Berlusconi.
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La Nato ha annunciato che forze speciali inglesi e francesi, oltre che del Qatar e della Giordania, sono in azione in Libia al fianco dei rivoltosi. Lo riferisce la Cnn. È la prima volta dall'inizio del conflitto che viene confermato l'utilizzo di soldati occidentali sul suolo libico. Intanto a Parigi il primo settembre si terrà la prima conferenza internazionale sulla Libia. Lo ha annunciato Nicolas Sarkozy al termine dell'incontro all'Eliseo con il presidente del Cnt di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil, che giovedì sarà a Milano per incontrare il premier Berlusconi.Nicolas Sarkozy ha rivendicato il ruolo di apripista nelle operazioni militari per aiutare gli insorti del Cnt di Bengasi a "liberare" la Libia dal giogo di Muammar Gheddafi e ha annunciato che "le forze armate francesi resteranno al fianco dei ribelli libici fino a quando lo vorranno" per "aiutare a costruire la Libia del futuro". Così il presidente francese al termine dell'incontro all'Eliseo con Jalil.TAGLIA SU GHEDDAFI Vittoria o "martirio". Gheddafi non ha nessuna intenzione di arrendersi e sfida i ribelli. Il Colonnello parla alla radio e dice che la ritirata dal suo bunker di Bab al-Aziziya è stata una "mossa tattica" dopo che il compound è stato colpito da 64 attacchi della Nato. Poi il raìs ha detto che  libici devono "ripulire" la loro capitale dai ribelli."Tutti i libici devono essere presenti a Tripoli - ha detto Gheddafi - giovani, uomini e donne delle tribù devono percorrere Tripoli e rastrellare i traditori". E ha aggiunto: "Sono stato un poco in giro a Tripoli con discrezione, senza essere visto dalla gente e... non ho sentito che Tripoli fosse in pericolo". Gli insorti hanno risposto mettendo una taglia sulla sua testa. Il Cnt offre 1,6 milioni di dollari a chiunque lo catturi o lo uccida. Il presidente del consiglio di transizione Mustafa Abdel Jalil ha dichiarato che a chiunque consegnerà il rais sarà concessa l'amnistia.Gheddafi però è un fantasma: non si sa dove sia finito. Secondo i ribelli potrebbe nascondersi in un quartiere a sud della capitale, dove sono in corso duri scontri. Un portavoce del regime ha poi minacciato che il governo può resistere "mesi o anni" e poi ha annunciato che forze fedeli al leader libico hanno catturato quattro persone "di alto livello" del Qatar e un cittadino degli Emirati Arabi Uniti. Una minaccia anche ai leader dei rivoltosi: "Non avranno pace se vengono a Tripoli".A TRIPOLI SI COMBATTEI fedeli di Gheddafi intanto non mollano. Violenti combattimenti si verificano in queste ore nel quartiere di Bab al Aziziya, a Tripoli, dove sorge il compound-fortezza di Muammar Gheddafi preso ieri dai ribelli. Decine di cecchini sono appostate sui tetti. Una spessa colonna di fumo si innalza dal settore del compound, dove sono stati segnalati tiri di armi leggere, di mitragliatrici pesanti, di Rpg, di mortaio, mentre gli scontri si sono allargati anche al vicino quartiere di Abu Slim da dove i ribelli si stavano ritirando. Alcuni combattenti hanno detto di procedere a una manovra per tentare di prendere i lealisti alle spalle, nel settore vicino all'hotel Rixos, dove una trentina di giornalisti stranieri sono rimasti confinati per giorni sotto la minaccia di uomini armati. Ai reporter, senza cibo, è stato impedito di uscire fino a questo pomeriggio, quando i lealisti si sono ritirati dall'albero permettendo alla croce rossa di evacuare i giornalisti.La guerra continua anche in altre zone del Paese: le forze del Colonnello hanno lanciato una controffensiva nella notte, sparando decine di missili Grad su una zona di Tripoli, mentre missili e carrarmati hanno attaccato la città di Ajelat. Scud sono stati lanciati sulla città di Misurata. Al mattino i jet della Nato sono tornati in azione, colpendo pesantemente la zona di Abu Slimi, che sarebbe il prossimo obiettivo degli insorti.
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