Chi è Ronald A. Hicks, il nuovo arcivescovo di New York
di Matteo Liut
Il Papa ha scelto il vescovo di Joliet come successore del cardinale Dolan. L'ingresso in diocesi è previsto per il prossimo 6 febbraio. Con Prevost una vicinanza "biografica" e pastorale

Papa Leone XIV ha nominato monsignor Ronald Aldon Hicks nuovo arcivescovo metropolita di New York, accogliendo la rinuncia del cardinale Timothy Michael Dolan, che ha guidato l’arcidiocesi per sedici anni e ha presentato le dimissioni al compimento dei 75 anni, come previsto dal diritto canonico. L’annuncio della Sala Stampa vaticana segna l’avvio di una fase nuova per una delle realtà ecclesiali più importanti degli Stati Uniti, con l’insediamento fissato per il 6 febbraio 2026 nella Cattedrale di San Patrizio. Fino ad allora, il cardinale Dolan resterà amministratore apostolico dell’arcidiocesi.
Hicks, 58 anni, è nato il 4 agosto 1967 a Chicago e ha compiuto gli studi filosofici alla Loyola University, quindi la formazione teologica alla University of Saint Mary of the Lake e al Mundelein Seminary, dove ha poi conseguito il Doctor of Ministry. Ordinato sacerdote nel 1994 per l’arcidiocesi di Chicago, ha servito come vicario parrocchiale, decano della formazione al Saint Joseph College Seminary e membro della Facoltà del seminario maggiore, prima di essere chiamato nel 2015 all’incarico di vicario generale. Nel 2018 è stato ordinato vescovo ausiliare di Chicago e nel 2020 trasferito alla guida della diocesi di Joliet, città sempre nell'Illinois, non lontana da Chicago. Il suo profilo riunisce competenze pastorali e amministrative maturate in contesti diversi, con un’attenzione costante alla formazione presbiterale.
Una tappa decisiva del suo percorso è la missione in America Centrale: dal 2005 al 2010 ha diretto “Nuestros Pequeños Hermanos”, l’opera cattolica dedicata all’accoglienza di bambini orfani e abbandonati, con sede in El Salvador e presenza in più Paesi latinoamericani. Un’esperienza caratterizzata dalla prossimità verso i più fragili e alla cura delle periferie, che probabilmente sarà una base preziosa per il suo ministero nella diocesi di New York, segnata da pluralità linguistica e culturale, con la presenza di una componente ispanofona molto ampia. Nel suo ministero a Joliet, Hicks ha avviato processi di riorganizzazione pastorale, rafforzato la catechesi e l’evangelizzazione. La sua attività, inoltre, è stata caratterizzata da un’attenzione particolare alla tutela dei più fragili, in particolare delle vittime di abusi.
Il nuovo vescovo di New York, inoltre, ha un rapporto personale con Leone XIV, nato molto tempo fa, come lui stesso ha raccontato di recente. Entrambi sono cresciuti nel sud dell’area di Chicago, a distanza di pochi chilometri, e lo stesso Hicks ha ricordato come la loro infanzia condividesse luoghi, abitudini e memorie: «Siamo cresciuti nello stesso raggio, nello stesso quartiere; abbiamo giocato nei medesimi parchi, nuotato nelle stesse piscine, frequentato le stesse pizzerie». Vicinanza biografica cui si aggiunge anche quella pastorale, per entrambi costruita proprio anche negli anni vissuti nel mondo latinoamericano. Secondo alcuni commentatori statunitensi, la nomina va nel senso di una continuità con l’accento sociale e pastorale del pontificato, unito alla volontà di favorire un approccio meno polarizzato e più attento all’ascolto delle diverse sensibilità interne alla Chiesa americana.
Nel presentarsi alla nuova comunità, Hicks ha ribadito il desiderio di essere un pastore «con il cuore del buon pastore», vicino alla gente e capace di «portare la pace e la guarigione di Dio» in una città dove le ferite sociali si intrecciano con la ricchezza di tradizioni e appartenenze. È una prospettiva che chiama la Chiesa di New York a una stagione di ascolto e di slancio missionario, nella quale la collaborazione con il clero e i laici sarà decisiva. In attesa della presa di possesso della cattedra di New York, l’arcidiocesi ha già annunciato il calendario dei primi appuntamenti, a cominciare dall’incontro con i media e dalle celebrazioni di Avvento e Natale. L’ingresso del nuovo arcivescovo a San Patrizio sarà presieduto dal nunzio apostolico, il cardinale Christophe Pierre.
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