Osservasalute: italiani sempre più anziani, soli e meno sani

Il rapporto dell'Osservatorio sulla salute come bene comune dell'Università Cattolica conferma una prevenzione a macchia di leopardo, l'aumento delle malattie croniche che riducono non solo la salute, ma anche la "felicità" delle persone
December 18, 2025
Osservasalute: italiani sempre più anziani, soli e meno sani
Italiani con tante cronicità, figlie di stili di vita sempre meno sani. Sempre più lontani dalla dieta mediterranea, ma non dallo sport, gli italiani si ritrovano sì a vivere più anni, ma non sempre in buona salute e soprattutto felici. Tutto questo in un contesto in cui la spesa sanitaria pubblica in termini reali (cioè al netto dell’inflazione) è diminuita dell’8%, con servizi sempre più a macchia di leopardo. L’edizione 2025 del Rapporto Osservasalute, l'analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria italiana pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla Salute come Bene Comune, che ha sede all'Università Cattolica di Roma, racconta di un Paese che si avvicina sempre più alle caratteristiche dei Paesi nordeuropei, con stili di vita che cambiano ma non in meglio, con la prevenzione sempre un po’ messa da parte, con cronicità che aumentano e intaccano anche il benessere mentale degli italiani.
«La salute non deve essere una materia di divisione, è bene comune - ricorda Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio -I dati segnalano un progressivo deterioramento dell'equilibrio economico-finanziario. In particolare sulla capacità del sistema di welfare di sostenere le fragilità di alcune fasce di popolazione, soprattutto quella anziana».
Il 40% di loro infatti vive in solitudine (1,3 milioni di uomini ultra 65enni e 3,1 milioni donne) e, circa 1,3 milioni over 75 anni, non ricevono un aiuto adeguato. Dilagano poi le malattie croniche e, con queste, cala la qualità di vita. Così il 19,1% delle persone con cronicità si dichiara insoddisfatto, contro il 10,4% dei coetanei senza malattie. Tra i più giovani fino a 44 anni l’impatto negativo appare ancora più marcato, con la quota delle persone insoddisfatte della propria salute che addirittura si quintuplica. «Viviamo sempre più anni, la sfida è vivere più anni di qualità - sottolinea durante la presentazione dei dati ieri a Roma monsignor Vincenzo Paglia, il presidente dell’Osservatorio - la società intera deve farsi carico del benessere di tutti, soprattutto di quelli più fragili».
Acciaccati, tristi e lontani da quella che è considerata una medicina naturale: la dieta mediterranea. Meno di un italiano su 5 (18,5%) vi resta davvero fedele. Nel 2023, il consumo quotidiano di frutta e verdura è dichiarato da circa otto persone su dieci, ma di questi solo il 5,3% raggiunge le 5 porzioni al giorno. Non sorprende quindi che quasi la metà degli italiani, il 46,4%, vive una condizione di sovrappeso o obesità. Nonostante questo si fa più sport. Nel 2023, 21 milioni di persone hanno praticato uno o più sport nel tempo libero. Di questi, il 28,3% lo ha fatto in modo continuativo. A non cambiare è invece l’attenzione (scarsa) alla prevenzione. I livelli di adesione agli screening oncologici riferiti nel 2023 sono rimasti inferiori a quelli del 2019 in molte regioni, in media poco sopra il 50%.
Il nostro Paese, nel 2024, ha speso complessivamente per la sanità 185 miliardi di euro, con il 74% riferito al pubblico, sottolinea Alessandro Solipaca, segretario scientifico dell’Osservatorio, «il resto è sostenuto dalle famiglie: 41 miliardi di euro (22%), dalle assicurazioni private (4,7 miliardi), e dalle imprese negli accordi relativi al welfare aziendale (929 milioni)».

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