lunedì 15 febbraio 2010
Tripoli ha fatto sapere che da ieri sera non rilascia più i visti a cittadini provenienti dai Paesi dell'area Schengen. Già bloccati e respinti in 14, tra cui tre italiani. Dietro la decisione libica ci sarebbero tensioni con Zurigo sul figlio del raìs Hannibal.
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La Libia ha sospeso la concessione dei visti d'ingresso per tutti i cittadini europei con l'eccezione della Gran Bretagna. Lo ha detto oggi un funzionario del principale aeroporto del Paese. Alla domanda di Reuters se confermasse la notizia della sospensione dei visti, il funzionario, che non ha voluto essere identificato, ha detto. «È così. La decisione è stata presa. Nessun visto per gli europei, con l'eccezione della Gran Bretagna».Il ministero degli Esteri italiano, interpellato sulla questione, ha detto che la decisione della Libia è rivolta contro i paesi europei dell'area Schengen e sarebbe una reazione alla pubblicazione da parte della Svizzera -- un paese entrato nell'aerea Schengen nel 2008 - di una "lista nera» di circa 180 personalità libiche alle quali è stato vietato l'ingresso nel Paese elvetico.«La risposta della Libia alla decisione elvetica coinvolte tutti i paesi dell'area Schengen», ha detto a un portavoce della Farnesina. «Sono in corso contatti tra i paesi dell'aerea per coordinarsi sulla vicenda».Al momento sono già stati rimandati indietro tre italiani, nove portoghesi, un francese e un altro cittadino europeo proveniente dal Cairo. Il direttore dell'Ufficio Alitalia di Tripoli, Gianluca Della Torre, ha affermato di «temere maggiori restrizioni già a partire dal prossimo volo, quello delle 24 e 45». Secondo quanto appreso in aeroporto, dai vettori di tutte le compagnie aeree vengono fatti scendere prima i passeggeri non europei e solo in un secondo momento tutti gli altri che vengono poi fermati al controllo passaporti dove inizia una lunga trafila che in molti casi porta al rimpatrio. Secondo alcune fonti sul posto, ai Consoli generali giunti in nottata in aeroporto non è stato consentito di incontrare i propri connazionali in difficoltà, in particolare il console maltese e quello portoghese non sono riusciti ad avere un contatto diretti con i connazionali.Ue: atto Libia sproporzionato.  L'Unione Europea ha "deplorato" la decisione libica di sospendere il rilascio dei visti d'ingresso ai cittadini provenienti dall'area Schengen. Lo riferisce una nota del commissario europeo agli Affari Interni, Cecilia Malmstroem, che ha definito "unilaterale e sproporzionato" il provvedimento di Tripoli. La commissione ha espresso "rammarico" per il fatto che ai cittadini con visti validi sia stato impedito l'ingresso nel paese e ha annunciato che la questione sarà affrontata "prima della fine della settimana".Frattini: Svizzera prende in ostaggio Paesi Schengen."Avevo chiesto alla Svizzera di essere prudente: la decisione della Svizzera di fatto prende in ostaggio tutti i paesi Schengen per risolvere una questione bilaterale". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Sky Tg24, aggiungendo che la disputa tra Tripoli e Berna, all'origine della sospensione dei visti da parte della Libia, è "una questione bilaterale che dobbiamo aiutare la Svizzera a risolvere, ma -ha rimarcato- non a spese di Italia, o Francia o Malta. "Avevo segnalato alla Svizzera la delicatezza della decisione auspicando che la Svizzera non l'adottasse", ha quindi affermato Frattini, riferendosi al decreto emanato dalle autorità elvetiche per evitare a 188 libici, tra cui il leader Muammar Gheddafi e membri della sua famiglia, di entrare in territorio svizzero.Frattini si è rammaricato per la "decisione svizzera di inserire nella cosiddetta lista nera di Schengen non pericolosi ricercati o autori di reati come stabilisce l'accordo -ha detto- ma il leader Gheddafi o il mio collega ministro degli Esteri della Libia". Sottolineando che "lunedì i ministri degli Esteri della Ue dovranno assolutamente affrontare il tema e prendere una decisione collegiale", Frattini ha spiegato che, in base all'accordo di Schengen, "se uno dei 27 paesi blocca, tutti gli altri 26, anche quelli che non c'entrano assolutamente niente, ne risentono".
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