mercoledì 23 febbraio 2011
10.000 morti e 50.000 feriti: lo scrive Al Arabiya su Twitter. A riferire l'agghiacciante stima è stato il componente libico della Corte penale internazionale, Sayed al Shanuka, intervistato da Parigi. Il bilancio ufficiale fornito dal governo di Tripoli ieri era di 300 morti, mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva detto stamani di ritenere verosimile la morte di «più di mille persone innocenti». Video mostra fosse comuni a Tripoli. «Chiederò agli Stati membri di mostrare solidarietà», ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso.
Il colonnello in tv: «Resterò fino alla morte». 
Il vescovo di Tripoli: «In atto una crisi generazionale» | Accuse di genocidio. L'Onu scende in campo | Seif Al Islam, il moderato divenuto tiranno | Fiammata del petrolio. L'Eni chiude il gasdotto
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- Niente sarà più come prima di Fulvio Scaglione
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Ci sarebbero almeno 10mila morti e 50mila feriti in Libia: lo scrive Al Arabiya su Twitter, citando un membro della Corte penale internazionale. A riferire l'agghiacciante bilancio è stato il componente libico della Cpi, Sayed al Shanuka, intervistato da Parigi. Il bilancio ufficiale fornito dal governo di Tripoli ieri era di 300 morti, mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva detto stamani di ritenere verosimile la morte di «più di mille le persone innocenti».Decine di fosse comuni sono state scavate sulla spiaggia di Tripoli per seppellire le vittime, più di mille secondo alcuni media arabi, degli scontri in Libia. È quanto mostrato da un video amatoriale, girato ieri nella capitale libica, pubblicato dal sito d'informazione Onedayonearth e rilanciato dal sito web del quotidiano Telegraph. Nel filmato, della durata di poco più di un minuto e mezzo, si vedono molti uomini che lavorano in quello che appare un grande cimitero sulla spiaggia antistante il lungomare di Tripoli. Dopo il discorso in tv di ieri sera del leader libico Muammar Gheddafi, che ha detto «resisterò fino alla morte», c'è una situazione carcica di tensione oggi in Libia, mentre gli stranieri fuggono e le forniture energetiche verso l'Europa vengono chiuse. Il governo controlla ancora Tripoli, ma ha perso ormai la Cirenaica. C'era anche Aisha Gheddafi, figlia del leader libico, tra le 14 persone a bordo di un aereo libico cui è stato impedito di atterrare oggi a Malta. Lo riferiscono fonti vicine al governo de La Valletta.L'INTERVENTIO DI FRATTINI IN PARLAMENTOSono «più di mille le persone innocenti morte in Libia» nelle manifestazioni di questi giorni. A fare un punto sul bilancio delle proteste anti-Gheddafi è il ministro degli Esteri Franco Frattini, giudicando «verosimili» le stime fornite fin qui dai media arabi. Il titolare della Farnesina sta riferendo in Aula sulla situazione a Tripoli. Sui rapporti Italia-Libia, Frattini ha voluto chiarire che il nostro Paese ha fatto in passato «quel che doveva fare», ed oggi «facciamo quello che dobbiamo fare». «C'è un limite - ha sottolineato il ministro - e di fronte a quello che sta accadendo non possiamo non levare la nostra voce». Frattini ha anche sottolineato che la politica estera italiana verso «un Paese che occupa una posizione strategica nel Mediterraneo ha seguito una linea di continuità dagli inizi degli anni '90, con i governi Dini, D'Alema, Prodi e Berlusconi». «NECESSARIO RESTARE UNITI»La situazione in Libia è «gravissima», secondo il ministro degli Esteri. Una situazione «resa ancora più grave - ha specificato Frattini - dai propositi espressi a Gheddafi in cui «la volontà di colpire il suo stesso popolo, determina una situazione di guerra civile tra aree e province in cui ci sono gruppi che si combattono con bande e squadroni della morte che compiono raid, oltre a tutto questo, il tragico bilancio sarà un bagno di sangue. È una analisi - ha aggiunto intervenendo alla Camera - che ho condiviso con molti governo europei e non europei». Dinanzi a questo quadro, il ministro ha invocato unità. «L'unità del Paese è necessaria», ha detto, avanzando la proposta di «una consultazione permanente di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, che si renderanno disponibili». «Sta a voi deputati decidere le modalità » di questa consultazione con il Parlamento, ha aggiunto il titolare della Farnesina. «STOP AL BAGNO DI SANGUE»Intervenendo prima ad un convegno organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio a Roma, Frattini ha ribadito che il governo italiano, insieme all'Ue e all'Onu chiede che cessi immediatamente «l'orribile spargimento di sangue» che «la leadership Gheddafi ha annunciato e sta continuando a fare». Frattini ha aggiunto che «la Cirenaica non è più sotto il controllo del governo e sono in corso scontri nel resto del Paese». APPRODATI IN 38 A LAMPEDUSAÈ giunto in porto a Lampedusa approfittando di un leggero miglioramento delle condizioni meteo il motopesca mazarese che ieri pomeriggio aveva raccolto 38 migranti da un barcone in avaria alla deriva da due giorni nel Canale di Sicilia. La "carretta" era stata soccorsa a 60 miglia da Lampedusa, in acque di competenza maltese, mentre era in balia delle condizioni del mare, forza 4-5. Ieri sera erano approdati a Lampedusa altri 197 tunisini, tra cui tre donne e alcuni minori, soccorsi a poche miglia dalla costa dalla Guardia costiera.BERLUSCONI: ATTENTI AL DOPO«No alle violenze, ma bisogna essere accorti su ciò che succederà dopo, quando questi regimi saranno cambiati». Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento agli Stati Generali di Roma, in riferimento alla situazione in Libia e nel Nord Africa. Il premier ha spiegato che l'Italia guarda con attenzione «a quei Paesi perché sono importanti fornitori di energia» e ha detto di «prendere atto con grande piacere che il vento della democrazia ha soffiato in quei Paesi, soprattutto grazie a quei giovani che vogliono essere liberi, e armati di coraggio e di internet, hanno dato il via ai sommovimenti».UE COORDINA EVACUAZIONE EUROPEIL'Unione europea ha messo a disposizione il coordinamento fra gli Stati membri per «l'evacuazione dei circa 10mila cittadini europei» presenti in Libia. Lo ha riferito il portavoce della Commissione europea, Olivier Bailly, precisando che saranno attivate anche le procedure per l'evacuazione «in particolare via mare». Il portavoce della Commissione ha specificato che per il coordinamento dei mezzi aerei e navali messi a disposizione dagli Stati membri è stato attivato il Mic (Monitoring Information Center), struttura normalmente utilizzata per emergenze di carattere umanitario.La Commissione europea ha espresso una «condanna unanime per l'uso della forza in Libia» e ha affermato che «è inaccettabile che un leader minacci i propri cittadini». Lo ha riferito il Bailly, dopo una riunione del Collegio dei Commissari e riportando la posizione del presidente Manuel Barroso, dei vicepresidenti e della rappresentante per la Politica estera Ue Catherine Ashton.«Chiederò agli Stati membri di mostrare solidarietà». Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, dopo un incontro con l'alto commissario Onu per i diritti umani, affrontando il tema della possibili migrazioni dal Nord Africa. «Dobbiamo rispondere al problema in modo europeo», ha detto Barroso. Che ha precisato che la Commissione non intende modificare la legislazione europea attuale ma attivare «un'azione della Commissione con la cooperazione dei governo». «Possiamo mobilitare - ha aggiunto il capo dell'esecutivo europeo - risorse d'urgenza. Ne ho parlato con il presidente della Repubblica e con il presidente del Consiglio italiani e ne sono stati grati. Possiamo usare gli strumenti attuali per avere, se necessario, una risposta più forte da parte della Ue». «La questione della migrazione illegale - ha poi osservato Barroso - a volte viene usata in maniera contraria a quello che dovrebbe essere. Ci sono leader che dicono che se non li supportiamo ci mandano migliaia di migranti. Non possiamo accettare questa minaccia».
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