mercoledì 19 luglio 2023
Nel mirino anche lo scalo di Mykolaiv. L'esercito di Mosca sta anche organizzando un contrattacco nel nord-est per mettere in difficoltà la controffensiva di Kiev
Le forze russe colpiscono duro il porto di Odessa. E tornano all’offensiva

Reuters

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Il giorno dopo essersi ritirata dall’accordo per l’esportazione dei cereali, la Russia ha colpito i porti ucraini e rivendicato alcune conquiste sul terreno, indirettamente confermate da Kiev che segnala come le forze russe stiano tornando all’offensiva.

Mosca ha dichiarato di aver colpito un deposito di carburante a Odessa e un impianto per la produzione di droni marittimi, come rappresaglia per gli attacchi dell’Ucraina che hanno quasi messo fuori il ponte stradale dalla Russia verso la penisola occupata di Crimea.

Tuttavia gli attacchi sui porti di Odessa e Mykolaiv potrebbero avere anche un altro scopo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto che l’accordo sul grano prosegua senza la Russia, cercando di fatto l’appoggio della Turchia per annullare il blocco russo. Ma il raid missilistico sui due scali navali nei fatti ostacola ogni ipotesi alternativa all’intesa con Mosca. Il Presidente turco Erdogan, sponsor dell’accordo mediato dall’Onu, afferma di ritenere che Mosca possa essere persuasa a tornare sui suoi passi. La Russia non esclude questa possibilità, ma solo se saranno soddisfatte le sue richieste di alleggerimento delle regole per le proprie esportazioni di cibo e fertilizzanti. Secondo i Paesi occidentali tale richiesta è un tentativo di usare la leva delle forniture alimentari per forzare un indebolimento delle sanzioni finanziarie, che già consentono alla Russia di vendere prodotti alimentari.

Sul terreno, la caduta dei detriti e le deflagrazioni hanno danneggiato diverse case e infrastrutture portuali nel porto di Odessa. A poca distanza, le autorità locali di Mykolaiv, dove si trova il secondo porto marittimo commerciale ucraino, hanno confermato che l’offensiva ha provocato un grave incendio all’interno di un’area produttiva.

Gli attacchi russi ai porti forniscono «un’ulteriore prova che il Paese-terrorista vuole mettere in pericolo la vita di 400 milioni di persone in vari Paesi che dipendono dalle esportazioni alimentari ucraine», ha dichiarato Andriy Yermak, capo dello staff presidenziale ucraino.

L’aeronautica di Kiev ha dichiarato che sono stati abbattuti 6 missili Kalibr e 31 dei 36 droni lanciati dalle forze russe. Mosca, da parte sua, ha dichiarato di aver sventato un attacco di droni ucraini in Crimea, senza gravi danni a terra, e di aver riaperto una sola corsia per la circolazione stradale sul ponte di Crimea, danneggiato due giorni fa.

Sei settimane dopo che l’Ucraina ha lanciato una controffensiva a est e a sud, la Russia sta organizzando un proprio contrattacco di terra nel nord-est. Il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato che le sue forze sono avanzate di 2 chilometri nei pressi di Kupiansk, un nodo ferroviario di prima linea riconquistato dall’Ucraina lo scorso anno. E Kiev ha riconosciuto che la situazione nell’aerea è «complicata».

Il comandante delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrskyi, ha confermato che le munizioni a grappolo Usa sono arrivate. Da quando l’Ucraina ha iniziato la sua controffensiva il mese scorso, Kiev ha riconquistato alcuni villaggi nel sud e il territorio intorno alla città in rovina di Bakhmut nell’est, ma non ha ancora tentato di imprimere una svolta importante attraverso le linee russe protette da fortificazioni e trappole esplosive.


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