martedì 28 luglio 2009
Il premier ferma la Lega e nega qualsiasi ipotesi di ritiro. Bossi insiste ma precisa: «Farò ciò che mi dice il governo». La Russa: nessuna tregua con i talebani.
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Berlusconi. Sull'Afghanistan «non si cambia linea, capisco che voi dovete riempire le pagine dei giornali, ma questa è aria fritta. C'è stata una battuta detta così, ma non c'è nulla. Il provvedimento è stato già votato dalla Camera all'unanimità il 23 luglio». Il premier Silvio Berlusconi risponde così ai giornalisti, prima di lasciare la Camera, confermando la linea del governo sulla presenza della missione militare in Afghanistan dopo i dubbi espressi dal leader della Lega Umberto Bossi.Bossi. Ma proprio poco prima lo stesso Bossi aveva detto di restare «convinto che serva riflettere sul far tornare indietro i soldati» dall’Afghanistan, ma poi aveva assicurato: «Farò quello che decide la maggioranza». La missione in Afghanistan, sottolineava Bossi, «costa moltissimo, comincia a fare troppi morti, e non è così facile portare la democrazia. Berlusconi ci crede, ma è un'idealista. Io penso che sia molto difficile». Il ministro delle Riforme assicurava di non aver parlato oggi dell'argomento con Berlusconi. La Russa. «Non mi risulta che ci siano nè la tregua nè canali per poterla stabilire. Poi i comandanti hanno spazi di autonomia operativa ma a me non risulta affatto». Il ministro della Difesa Ignazio La Russa annuncia al quotidiano online Affaritaliani.it che non è stata firmata alcuna tregua in Afghanistan con i talebani, dopo le voci e le smentite delle ultime ore.
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