venerdì 16 maggio 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
Una vera e propria catena di solidarietà tra l’Africa e il Veneto ha permesso a una bambina del Burkina Faso che rischiava la cecità di ritrovare la vista. E di vedere un futuro migliore. La piccola Asma, 3 anni e mezzo, è stata operata in questi giorni dal Primario Alessandro Galan all’Ospedale Sant’Antonio di Padova. Dopo un lungo viaggio affrontato insieme alla mamma, ha potuto riaprire gli occhi e vedere nitidamente per la prima volta. È il risultato di una catena di solidarietà attivata dall'onlus MK (promossa dai Lions italiani contro le malattie killer dei bambini), assieme a Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, e all'Ulss di Padova. Alla bambina era stata diagnosticata una cataratta bioculare congenita: senza un intervento in tempi rapidi la bimba sarebbe divenuta cieca. Ma in Burkina Faso, dove i bambini combattono contro malaria, Aids, meningite e tubercolosi, ogni prestazione sanitaria deve essere pagata dalle famiglie e chi non può permetterselo non si cura. In più a Ouagadougou, la città di provenienza della bimba, non esiste una struttura ospedaliera adeguata. Dall'Italia, tramite MK Onlus che aveva in cura la bambina, è subito partita la corsa solidale. Dall'organizzazione del viaggio, alla pianificazione dell'intervento (eseguito gratuitamente dal dottor Galan), all'assistenza post operatoria per la bimba e la mamma in ogni necessità. La bambina, che la scorsa settimana si era sottoposta agli esami preclinici e che si tratterrà a Padova in tutto per 18 giorni, ieri ha già potuto riaprire gli occhi. E una volta tornata a Ouagadougou potrà vedere più limpidamente il futuro.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: