giovedì 7 dicembre 2023
L'8 dicembre di 36 anni fa, con lo smantellamento delle testate nucleari di Usa e Urss, finiva la Guerra fredda: anche oggi è necessario l'impegno di tutti per aprire una nuova epoca di pace
Ronald Regan e Michail Gorbaciov in un summit preparatorio a Ginevra il 21 novembre 1985

Ronald Regan e Michail Gorbaciov in un summit preparatorio a Ginevra il 21 novembre 1985 - Ansa

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L'8 Dicembre, nel 1987, a Washington finiva finalmente la Guerra fredda. Per la prima volta nella storia umana, Stati Uniti e Urss, hanno dato il via al disarmo nucleare. Ciò ha rappresentato l’inizio del processo di de-escalation delle atomiche dalle oltre 60mila fino alle circa 13mila rimaste dispiegate al giorno d'oggi. Così Reagan e Gorbaciov hanno firmato di fatto non solo l’accordo sulla riduzione dei missili a medio raggio che, dal 1979, erano stati collocati nel continente europeo prima dall’Unione Sovietica e poi dagli Usa. Quell' 8 Dicembre cominciava l' impossibile disarmo dai cosiddetti “Euromissili”, per un numero totale di circa 2700 testate, che erano puntate sulle capitali europee tenendole costantemente sotto tiro, liberando così l’Europa da quella minaccia. Segui un vasto processo di disarmo nucleare proseguito fino ad oggi che siamo tornati al riarmo non solo nucleare ma addirittura a guerre con minacce nucleari in Europa e fuori Europa.

Da quell’accordo storico, frutto di intense trattative e di cambiamenti di atteggiamento da parte delle potenze nucleari, dobbiamo imparare l’importanza della vittoria del buonsenso. Si giungerà di nuovo a quel livello di consapevolezza tra i vertici mondiali, e sarà di nuovo il momento di riprendere il disarmo nucleare e del restante apparato militare convenzionale, chimico e batteriologico?

Stesso miracolo oseremmo chiedere oggi, per intercessione della Immacolata Concezione come in quell' 8 Dicembre, e fare sì che i nostri governanti capiscano che "la parola alle armi" e la corsa agli armamenti è impossibile da sostenere e che rischia di andare fuori controllo. Piuttosto i leader mondiali diano inizio alla nuova stagione di disarmo per le rimanenti atomiche con lo stesso coraggio di Regan e Gorbaciov. È necessario favorire un impegno a tutti i livelli - come quell’8 dicembre 1987 ci ricorda - per arrivare ad una epoca di pace. Serve una conversione delle menti e dei cuori, oggi come allora, per continuare la strada del disarmo nucleare e non solo: un cammino reciproco e progressivo in un mondo che divenuto multipolare esige che sia più serenamente più sicuro per tutti. Tale sarà ovunque se si ha il coraggio, come allora, di un disarmo reciproco e progressivo, cosicché il dialogo e una crescente fiducia possano prendere il sopravvento sull'azione delle armi, in modo da procedere alla loro conversione in falci, come si è iniziato a fare per quelle terribili armi nucleari trasformate in progetti di pace e sviluppo integrale a cominciare proprio da quell' 8 Dicembre 1987, festa dell'Immacolata concezione.

* Presidente del Comitato per una civiltà dell'amore





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