lunedì 14 giugno 2010
Le violenze interetniche a Osh, nel sud del Kirghizistan, hanno causato almeno 117 morti. I segni dei combattimenti sono evidenti ovunque, con i cadaveri che giacciono calcinati a terra, le case bruciate. Donne e bambini si sono rifugiati nelle caverne nei pressi della città. Gli abitanti raccontano di decine di cadaveri sepolti in fosse comuni.
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Il fumo acre avvolge ancora il quartiere uzbeko di Osh, nel sud del Kirghizistan, teatro delle violenze interetniche che secondo l'ultimo bilancio ufficiale hanno causato almeno 117 morti, ma che secondo i superstiti potrebbe essere molto più alto. I segni dei combattimenti sono evidenti ovunque, con icadaveri che giacciono calcinati a terra, le case bruciate.Donne e bambini si sono rifugiati nelle caverne nei pressi della città, che sono ora sorvegliate dagli uomini con armi improvvisate, nel timore di nuovi raid. I superstiti raccontano di assalti con bottiglie incendiarie da parte di kirghizi armati: il quartiere, riferiscono i reporter, è devastato. Gli abitanti hanno fatto vedere ad un giornalista della France Presse un video in cui decine di cadaveri vengono sepolti in fosse comuni.I residenti sostengono che nella sola via Navoy Alisher, le persone uccise sono state 30, lasciando intendere che il bilancio delle violenze sia più alto delle 117 vittime accertate sinora. «Qui ci sono stati almeno 1.000 morti», dice Issamiddine Koudbidounov, di 27 anni. Secondo Dildor Djoumabaiev, 38 anni, i blindati dell'esercito hanno aperto il fuoco sui civili per aprire la strada alle bande armate kirghize: «Prima sono arrivati i blindati, poi dietro di loro gente senza uniforme che ha iniziato a spararci addosso».Le autorità uzbeke hanno registrato fino ad ora nella regione di Andijan 60.000 rifugiati adulti in fuga dalle violenze del Kirgizistan. Lo ha reso noto il ministero delle situazioni di emergenza che precisa che la cifra non tiene in conto migliaia di bambini. Fin da ieri un gran numero di camion circolano nell'est dell'Uzbekistan per portare aiuti umanitari ai rifugiati giunti dal Kirghizistan infiamme.Al momento le autorità dei territori uzbeki al confine con il Kirghizistan hanno sistemato dove possibile il gran numero di persone in fuga, utlizzando scuole, uffici e e tutti gli edifici disponibili, mentre fonti di polizia stimano che potrebbero essere ormai oltre 100.000 le persone giunte nell'est dell'Uzbekistan. Intanto aiuti umanitari - principalmente generi alimentari e medicine - fornititi dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dalla Russia e da altri Paesi, sono giunti nel sud del Kirghizistan a bordo di un volo cargo atterrato oggi a Osh.
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