martedì 15 giugno 2010
È prevista per mercoledì la partenza da Dubai del primo di sei aerei cargo, ognuno dei quali trasporterà 40 tonnellate di aiuti dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) destinate ai rifugiati in fuga dalle violenze nel Kirghizistan meridionale.
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È prevista per mercoledì la partenza da Dubai del primo di sei aerei cargo Ilyushin-76, ognuno dei quali trasporterà 40 tonnellate di aiuti dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) destinate ai rifugiati in fuga dalle violenze nel Kirghizistan meridionale. Il volo dovrebbe atterrare all'aeroporto di Andijan, in Uzbekistan, alle 5. L'Unhcr, si legge in una nota, ha offerto il proprio aiuto alle autorità uzbeche, che stanno già assistendo gli sfollati. Lunedì il governo di Tashkent ha espresso il suo apprezzamento per l'aiuto dell'Unhcr."Come richiesto dalle autorità uzbeche, il primo volo dell'Unhcr trasporterà 800 tende leggere per rispondere alla crescente richiesta di riparo. Secondo il governo uzbeco da venerdì scorso sono arrivati oltre 75.000 rifugiati dal Kirghizistan. L'Unhcr ha apprezzato la decisione degli uzbechi di accogliere e dare assistenza a queste persone che vertono in una condizione di disperazione", precisa il comunicato."Gli altri cinque voli trasporteranno coperte, materassi, set da cucina e teli di plastica per ripari d'emergenza. In totale, l'Unhcr prevede di inviare da Dubai 240 tonnellate di materiali per le emergenze. Una volta arrivati in Uzbekistan, gli aiuti saranno caricati su dei camion e immediatamente trasportati presso i vari campi che ospitano i rifugiati, in stretta collaborazione con il governo", aggiunge.Una parte del team d'emergenza dell'Unhcr anticiperà i voli cargo. Tra i suoi membri ci sono field officers, esperti operativi, progettisti di siti e logisti. L'Unhcr sta anche predisponendo un ulteriore ponte aereo per trasferire in Kirghizistan dei team d'emergenza.La rapida impennata dei violenti scontri in Kirghizistan meridionale dallo scorso 10 giugno desta molta preoccupazione. Ci sono già dozzine di morti e si stima che siano 200mila gli sfollati nel paese, oltre a 75mila rifugiati che hanno cercato rifugio in Uzbekistan. La situazione a Osh e a Jalalabat resta difficile a causa degli scontri isolati e delle aggressioni perpetrate lunedì ai danni dei civili, inclusi donne e bambini. "Il timore è che finchè la pace e l'ordine non verranno ristabiliti, sempre più persone fuggiranno nelle campagne o cercheranno di attraversare il confine con l'Uzbekistan. Come parte del team delle Nazioni Unite in Kirghizistan, l'Unhcr chiede che la violenza si fermi e che venga assicurata la protezione dei civili in tutto il Paese", spiega."Preoccupa anche il fatto che la situazione di scarsa sicurezza a Osh, Jalalabat e altre aree sia di impedimento per rispondere ai bisogni degli sfollati e per la distribuzione di aiuti. L'Unhcr ha coordinato la risposta umanitaria insieme al team delle Nazioni Unite e sta incrementando le operazioni di assistenza umanitaria agli sfollati. Come parte della risposta inter-agenzie, l'UNHCR si concentrerà sugli alloggi e le necessità di protezione degli sfollati interni", continua."Tra le necessità più imminenti ci sono il cibo, i medicinali e i ripari, ma serve più sicurezza per assicurare l'incolumità dello staff umanitario e dei beni. Già si sta provvedendo alla distribuzione di cibo e medicinali, ma gli aiuti non sono sufficienti. Gli sfollati che si trovano vicino al confine potrebbero non avere acqua sufficiente i senzatetto potrebbero non avere ancora un riparo", afferma l'Unhcr."Il Kirghizistan ha richiesto un vigoroso sostegno internazionale per far fronte alla crisi umanitaria che si sta consumando nelle regioni meridionali", conclude.
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