sabato 8 luglio 2023
Nella "città gemella" della capitale Khartum si combatte ancora tra i reparti regolari dell'esercito e le milizie della Rsf.
Il fumo dei bombardamenti su Omdurman visto dalla parte settentrionale della vicina capitale Khartum

Il fumo dei bombardamenti su Omdurman visto dalla parte settentrionale della vicina capitale Khartum - Reuters

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Nella guerra che nessuno racconta, che dura da quasi tre mesi e che ha mietuto oltre un migliaia di vittime, almeno altre 20 persone sono morte in un bombardamento delle forze aeree sudanesi a Omdurman, la città lungo il Nilo "gemella" della capitale Khartum. L'esercito afferma di aver colpito posizioni della Forza di Supporto Rapido (Rsf) e di aver ucciso 20 paramilitari, mentre l'Rsf dice che 31 civili sono stati uccisi e decine feriti nel bombardamento di una zona residenziale. Il ministero della Salute ha riferito di 22 morti e decine di feriti, senza chiarire se si tratti di paramilitari o civili, scrivono il sito arabo al Hadath e il portale sudanese Sudan Ajbar.

Dall'inizio del conflitto fra l'esercito e l'Rsf lo scorso 15 aprile, sono almeno 1.133 le persone rimaste uccise, secondo i dati del ministero della Salute. Il dato reale potrebbe essere più alto, tenendo conto delle violenze inter comunitarie che si sono scatenate nelle regioni del Kordofan e il Darfur. Intanto 2,9 di persone hanno abbandonato le loro case, 700mila delle quali si sono rifugiate nei paesi vicini, in un contesto di violenze, atrocità e abusi sessuali contro le donne.

Le donne nel mirino

Dall'inizio della guerra tra forze paramilitari ed esercito in Sudan, scoppiata lo scorso 15 aprile, l'Ufficio per i diritti umani dell'Onu nel Paese ha ricevuto notizie attendibili di 21 episodi di violenza sessuale legata al conflitto contro almeno 57 donne e ragazze. In un caso, circa 20 donne sarebbero state stuprate nello stesso attacco.
Anche prima dello scoppio dei combattimenti, più di 3 milioni di donne e ragazze in Sudan erano a rischio di violenza di genere; questo numero è salito a circa 4,2 milioni di persone. L'Unità per combattere la violenza contro le donne sotto il ministero dello Sviluppo sociale del Sudan continua a ricevere notizie di violenza sessuale legata al conflitto: sono stati documentati almeno 42 presunti casi nella capitale Khartoum e 46 nella regione del Darfur. Dato che non tutte le vittime denunciano le violenze subite, il numero reale di casi è senza dubbio molto più alto. I responsabili di alcune agenzie dell'Onu - Ocha, Unhcr, Unicef, Unfpa e Oms - hanno espresso sconcerto e condanna per i crescenti casi di violenza di genere nel Paese africano.


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