giovedì 13 aprile 2023
La stella 18enne del volley italiano era in trasferta a Istanbul. Al momento non sono ancora state chiarite né la dinamica dei fatti né le cause del decesso
La pallavolista azzurra Julia Ituma trovata morta

Fotogramma

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In lutto il mondo del volley e dello sport italiano, dopo la notizia della morte della sportiva 18enne Julia Ituma. La pallavolista della Igor Gorgonzola Novara e delle nazionali giovanili azzurre sembra sia precipitata da una finestra al 6° piano del Volley hotel di Istanbul, in Turchia, dove si trovava con la sua squadra, per giocare la gara di ritorno della semifinale di Champions League contro l’Eczacibasi persa per 3-0.

Al momento non sono ancora state chiarite né la dinamica dei fatti, né le cause della morte. Il corpo della giocatrice di pallavolo è stato portato all'Istituto di medicina legale per determinare la causa esatta della morte, mentre vanno avanti le indagini su larga scala da parte della polizia turca.

La polizia di Istanbul ha posto sotto sequestro il telefono cellulare della pallavolista italiana di Novara morta dopo esser caduta dalla finestra del suo albergo stanotte per esaminarne il contenuto e cercare di comprendere cosa sia successo prima della tragedia.
Secondo quanto riferito dal sito turco Hurryet, il corpo dell'atleta sarebbe stato rinvenuto privo di vita davanti all'hotel attorno alle 5.30 di questa mattina. In seguito sono state diffuse alcune immagini delle telecamere di sorveglianza dell'albergo nelle quali si vede prima Julia Ituma, sveglia, camminare nel corridoio, poi seduta per terra con lo sguardo a terra e il telefono in mano e infine il suo rientro in stanza. Su queste parziali informazioni alcuni media turchi hanno già iniziato a far circolare molte speculazioni, non ultima l'ipotesi del suicidio.

"Il Consolato generale a Istanbul, l'ambasciata di Ankara in stretto raccordo con la Farnesina stanno seguendo con la massima attenzione la triste vicenda della giovanissima pallavolista Julia Ituma, trovata senza vita a Istanbul, in Turchia, dove si trovava con la sua squadra, l'Igor Gorgonzola Novara, per la partita di Champions League - si legge in una nota diramata dalla Farnesina -. Il Consolato generale si è immediatamente attivato con i familiari di Julia ai quali sta prestando la massima assistenza mentre un costante raccordo è assicurato con la squadra e il suo direttore sportivo, nonché con la Federazione italiana di pallavolo e le autorità locali".

Nel frattempo intorno alle 16 la squadra italiana del Novara ha lasciato l'albergo di Istanbul ed è potuta rientrare in Italia.

I messaggi di cordoglio per la morte della 18enne Julia Ituma


"Con profondo dolore e commozione la prematura scomparsa della pallavolista azzurra Julia Ituma. La tragedia sarebbe avvenuta nelle prime ore del giorno e sulle dinamiche dell'accaduto sta indagando la polizia turca" si legge nel comunicato ufficiale della Igor Volley la squadra dove militiva Ituma. "Igor Volley tutta - conclude la nota - desidera esprimere il proprio cordoglio e la partecipazione al dolore della famiglia di Julia e dei suoi cari. Il club e tutti i suoi tesserati, affranti dalla perdita, manterranno un rispettoso silenzio sulla vicenda in attesa dell'esito delle indagini".

La Federazione Italiana Pallavolo ha disposto un minuto di raccoglimento, in memoria di Julia Ituma, per tutte le gare pallavolistiche che si disputeranno da oggi a domenica.

L'atleta era nata e cresciuta a Milano da genitori nigeriani e sempre a Milano - all'oratorio San Filippo Neri - aveva iniziato a giocare a pallavolo

L'atleta era nata e cresciuta a Milano da genitori nigeriani e sempre a Milano - all'oratorio San Filippo Neri - aveva iniziato a giocare a pallavolo - Fotogramma

Chi era Julia Ituma

Nata a Milano l'8 ottobre 2004 a Milano da genitori di origine nigeriana, alta 1 metro e 92 centimetri, Julia Ituma era considerata un talento emergente.

Cresciuta nel mito del suo idolo, il centrale cubano della Lube Civitanova, Robertlandy Simon, aveva iniziato a giocare a pallavolo a 11 anni nella società parrocchiale milanese San Filippo Neri in via Gabbro nella periferia di Milano. Successivamente, in contemporanea con gli studi al liceo scientifico con indirizzo sportivo Ettore Conti di Milano, era passata al Club Italia allenandosi al centro sportivo federale Pavesi, luogo del cuore che lei stessa definiva: «Un luogo in cui ho tanti ricordi da perderne il conto, in cui ho fatto un sacco di prime e incredibili esperienze, nel quale sono nate le amicizie migliori, in cui sono cresciuta sotto tutti i punti di vista e che manca quasi come quando si lascia la casa».

Già a 15 anni era entrata nel giro delle giovanili azzurre. A 16, nel 2020, era stata medaglia d'argento agli Europei con la rappresentativa Under 16. Nel 2021, in Messico, era stata sconfitta con l'Italia Under 18 nella finale dei mondiali contro la Russia e l'anno dopo aveva realizzato 21 punti nella finale vinta con la Serbia all'Europeo Under 19 dall'Italia.

Dopo avere militato nel Club Italia, in A2, nell'estate del 2022 era arrivata all'Igor Gorgonzola Novara in A1.

Tra i suoi punti di forza il salto e la battuta. "Julia aveva tutte le carte in regola per raggiungere i massimi livelli, aveva i numeri per fare un percorso di eccellenza. La notizia della sua morte mi ha lasciato un profondo senso di impotenza. La conoscevo bene, e vedevo per lei un futuro brillante. Morire a 18 anni è una cosa contro natura" così ha raccontato Marco Mencarelli, direttore tecnico del Club Italia, il settore giovanile della federvolley dove Ituma si era subito messa in luce. "Ricordo la sua determinazione molto marcata, quasi una sorta di ostinazione - ha aggiunto Mencarelli - Aveva una potenza straordinaria che stava imparando a dominare, a gestire. Aveva tutte le carte in regole per raggiungere i massimi livelli". "L'immagine più nitida che ho di lei è quella di una ragazza estremamente determinata dal punto di vista sportivo ed esistenziale. Una ragazza perfezionista, non in modo fobico, ma nell'accezione più positiva del termine. Amava fare tutte le cose in maniera soddisfacente ed efficace e ne traeva motivazione e soddisfazione: un talento anche nel modo di apprendere le cose".

E alla domanda se nella sua esperienza con Julia Ituma avesse mai ravvisato possibili cause di un disagio o di una sofferenza, netta è stata la risposta dell'allenatore: "Assolutamente niente. Era una ragazza con una capacità di reazione alla sconfitta o al momento difficile che definirei esemplare, a volte anche dirompente. Aveva una forza d'animo impressionante, aveva anche quest'aspetto dell'essere atleta e sportiva: sapersi rialzare dopo una caduta sportiva".


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