lunedì 28 dicembre 2009
In un messaggio audio datato 27 dicembre, diffuso da Al Arabiya e attribuito al portavoce del gruppo di al-Qaeda nel Maghreb islamico, si rivendica il rapimento dei due turisti italiani in Mauritania. «Il rapimento - dice il portavoce - è avvenuto in risposta ai crimini compiuti dal governo italiano in Afghanistan e Iraq».
COMMENTA E CONDIVIDI
In un messaggio audio datato 27 dicembre 2009, diffuso dalla tv satellitare Al Arabiya e attribuito al portavoce del gruppo di al-Qaeda nel Maghreb islamico, Salah Abu Mohamed, si rivendica il rapimento dei due turisti italiani in Mauritania. "Il rapimento - dice il portavoce - è avvenuto in risposta ai crimini compiuti dal governo italiano in Afghanistan e Iraq".Sul sito di Al Arabiya è anche stata pubblicata la foto dei due turisti italiani seduti per terra in mezzo al deserto, con alle spalle cinque uomini a volto coperto e armati. Il volto della donna, originaria del Burkina Faso, è stato oscurato come richiede la sharia, che vieta di mostrare immagini femminili. Al fianco della donna appare chiaramente il marito, Sergio Cicala: l'uomo con la barba bianca incolta, indossa una tuta e ha in mano il passaporto italiano.Il rapimento. Era da dieci giorni che non si avevano più notizie di Sergio Cicala, 65 anni, e della moglie Filomen Kabouree, originaria del Burkina Faso, 39 anni, che erano in viaggio nella Mauritania sudorientale. Il sequestro è avvenuto per mano di uomini armati sulla strada che unisce la città di Kobeny, 1.000 chilometri da Nuakchot, con il vicino Mali. Il veicolo sul quale viaggiavano è stato trovato abbandonato, la carrozzeria e le gomme crivellate di proiettili, a pochi chilometri di distanza dal confine con il Mali occidentale. I due, che vivono a Carini, in provincia di Palermo,stavano raggiungendo la famiglia della donna.Le trattative. Ieri, la stampa locale aveva diffuso la notizia di un imminente accordo tra le autorità maliane e i terroristi di al-Qaeda nel Maghreb islamico per giungere al rilascio dei tre cooperanti spagnoli rapiti a fine novembre in Mauritania e del cittadino francese rapito lo scorso mese in Mali. Secondo una fonte vicina ai mediatori maliani, citata dall'agenzia di stampa mauritana al-Akhbar, ci sarebbero stati di recente progressi significativi nelle trattative condotte tra i funzionari maliani e i terroristi di al-Qaeda. Secondo la fonte, molto vicina ai ribelli Tuareg del Sahara impegnati nella trattativa, non è però al momento possibile definire con certezza quando termineranno le trattative e saranno rilasciati gli ostaggi. La fonte non ha fatto alcuna menzione sui due italiani rapiti, che potrebbero essere in mano allo stesso gruppo di sequestratori. Non è dunque chiaro se anche loro rientrano in questa trattativa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: