martedì 24 ottobre 2023
Israele si oppone alla fornitura di carburante. Riconosciuta la salma della donna italo-israeliana di cui non si avevano più notizie. Ieri la liberazione di due donne. I morti di Gaza saliti a 5.791
Si scava a Gaza alla ricerca di sopravvissuti dopo un raid israeliano

Si scava a Gaza alla ricerca di sopravvissuti dopo un raid israeliano - Ansa

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Le trattative fra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi a Gaza, mediate dal Qatar, hanno subito una frenata sulla questione delle forniture di carburanti nella Striscia. Secondo quanto riferisce il Times of Israel, confermando quanto anticipato dal Wall Street Journal, la richiesta di Hamas di ottenere carburanti e aiuti umanitari per rilasciare 50 ostaggi con la doppia nazionalità è stata respinta da Israele che, al contrario, chiede prima la liberazione di tutti i 220 ostaggi. La liberazione, avvenuta ieri, di due donne di nazionalità israeliana - Yocheved Lifschitz, 85 anni, e Nourit Kuper, 79 anni – non sembra dunque, per ora, aver dato nuovo impulso alla fase negoziale.

Soldati israeliani al confine con la Striscia di Gaza

Soldati israeliani al confine con la Striscia di Gaza - Ansa

Israele: decidiamo noi, non gli Usa

Il ministro dell'Energia israeliano Israel Katz ha detto al quotidiano tedesco Bild che il suo Paese non ritarderà l'ingresso via terra nella Striscia di Gaza a causa degli ostaggi. Non solo. Il portavoce militare Daniel Hagari ha rivendicato la titolarità della decisione dell’azione di terra, contestando chi invece afferma che siano gli Stati Uniti, in qualche modo, a tirare le fila. “Gli Stati Uniti, che sono nostri alleati strategici, hanno un insieme di considerazioni strategiche e di interessi nella Regione che noi valutiamo. Ma una cosa va tenuta a mente: la guerra avviene sul nostro confine e non a migliaia di miglia da qua”, ha detto Hagari.
Ieri è stata confermata ufficialmente la morte di Lilach Lea Havron, la donna italo-israeliana di cui non si avevano più notizie dal giorno dell’eccidio, compuito da Hamas, il sette ottobre. Lilach Lea Havron era la moglie del 65enne Eviatar Moshe Kipnis, anche lui italo-israeliano e rimasto vittima del blitz di Hamas. Lilach Lea si trovava con il marito nel kibbutz di Be'eri, a pochi chilometri di distanza dal confine orientale della Striscia di Gaza, lo stesso dove l'organizzazione rabbinica Zaka ha annunciato la scoperta di 108 corpi di israeliani, nel primo giorno di ricerche delle vittime. Nadav, figlio di Eviatar e Lilach, aveva denunciato il sequestro dei genitori da parte di Hamas insieme ad altri membri della sua famiglia: uno zio e una zia da parte materna e la loro figlia con il marito e i loro due figli, di tre e otto anni. Oltre alla sorella dello zio e sua figlia 12enne. Lilach Lea Havron era nata nel kibbutz di Be'eri lì e lavorava come assistente sociale mentre il marito, un artista, lottava da anni contro una malattia autoimmune. La madre di Eviatar Moshe Kipnis era nata in Italia, a Livorno, e si era poi trasferita in Tunisia, e da lì in Israele.

Il cratere aperto da un raid israeliano

Il cratere aperto da un raid israeliano - Ansa

Tajani: 14 gli italiani a Gaza

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha fatto sapere che nella Striscia di Gaza ci sono 14 italo-palestinesi che l'Italia sta cercando di far uscire attraverso il valico di Rafah dove però i controlli molto rigidi allungano i tempi di attesa. "Gli italiani nella Striscia di Gaza sono 7 con passaporto italiano, 7 con passaporto italo-palestinese e altri 4 che sono palestinesi, e sono loro familiari: bambini o mogli". L'ambasciata italiana al Cairo è pronta ad andare a recuperare queste persone per riportarle a casa”, ha detto ancora Tajani. Secondo il ministro degli Esteri, i morti causati dall'esplosione di un missile "in un parcheggio" di un ospedale di Gaza sono stati 50 e non 500 e la strage è responsabilità di Hamas e non di Israele.


Altre 140 vittime palestinesi nella notte

La Mezzaluna rossa palestinese ha annunciato che 20 camion di aiuti umanitari entreranno oggi a Gaza. Lo riferiscono fonti locali. I morti negli attacchi a Gaza sono arrivati a quota 5.791, mentre i feriti sono circa 18.000. Anche ieri notte sono proseguite le operazioni militari dell’esercito israeliano su Gaza. Le vittime sono almeno 700 nelle ultime 24 ore, Israele rivendica di aver colpito 400 obiettivi di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che sono stati uccisi decine di uomini di Hamas in procinto di lanciare razzi e compiere attacchi contro Israele. In particolare sono stati centrati campi di addestramento nei quartieri di Shujaiyya, Shati, Jabalia, Daraj Tuffah, e Zaytun. Sono stati anche colpiti centri di comando collocati in moschee usate da Hamas. I vicecomandanti dei battaglioni di Nuseirat, Shati, e Furqan sono stati uccisi.

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