martedì 24 ottobre 2023
Nel «Paese al mondo più vicino all'uguaglianza di genere» gli stipendi registrano ancora forti differenza. E Katrin Jakobsdottir ammette che il suo governo ha ancora molto da fare
La premier Katrin Jakobsdottir

La premier Katrin Jakobsdottir - Ansa

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La protesta è singolare, ma efficace. La premier dell'Islanda, Katrin Jakobsdottir, e varie ministre del suo governo - fra cui quelle della Giustizia e della Cultura - si sono unite oggi allo sciopero generale delle donne per l'uguaglianza di genere: lo riferiscono i media locali. Jakobsdottir aveva confermato la sua adesione alla protesta in un'intervista venerdì al portale di notizie "mbl.is". "Non lavorerò quel giorno, come spero facciano anche tutte le donne qui presenti", aveva detto. La premier ha sottolineato che non sono stati raggiunti gli obiettivi di piena uguaglianza di genere, cosa "inaccettabile nel 2023" - ha detto - nonostante siano la priorità del suo governo. E ha segnalato che le differenze di salario fra uomini e donne sono in aumento in tutto il Paese.

L'Islanda è il primo Paese al mondo in materia di uguaglianza di genere, con una riduzione del 90% del "gap" salariale e sociale negli ultimi 3 anni, secondo i dati ufficiali del 2022. Circa l'80% dei lavoratori dell'Ospedale Universitario Nazionale, il più grande del Paese, sono donne. L'Islanda è stata indicata per 14 anni consecutivi come il Paese al mondo più vicino all'uguaglianza di genere dal World Economic Forum (Wef). L'isola vulcanica, uno dei Paesi meno popolati, è al 14esimo posto nel mondo per partecipazione economica, dietro a nazioni come Liberia, Giamaica e Norvegia.

Sono previste manifestazioni in diverse città. Nella capitale, Reykjavik, si è tenuto l'evento più importante. Le organizzatrici chiedono che vengano resi pubblici gli stipendi nei settori a maggioranza di di lavoratrici, compreso quello delle pulizie, significativamente, tra i più bassi nel mercato del lavoro. Nel 1975 più dell'80% delle donne partecipò allo sciopero che aveva l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del lavoro femminile per la società e l'economia.

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