martedì 18 gennaio 2011
Mentre 300 aspiranti reclute attendevano in fila davanti a una caserma di polizia di Tikrit, un uomo imbottito di esplosivo si è fatto saltare in aria. Oltre alle vittime sono 150 i feriti, alcuni in condizioni gravissime. Nelle moschee della città sono stati diffusi appelli ai cittadini a donare il sangue.
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È salito ad almeno 60 morti e 150 feriti il bilancio dell'attentato avvenuto questa mattina a Tikrit, in Iraq. Mentre 300 aspiranti reclute attendevano in fila davanti a una caserma di polizia, un kamikaze imbottito di esplosivo si è fatto saltare in aria.La polizia ha transennato il luogo dell'esplosione e diverse ambulanze sono accorse per trasportare i feriti in ospedale. Il Consiglio provinciale di Salaheddin, che si è riunito subito dopo l'attentato in seduta straordinaria, ha chiesto al governo centrale di riconoscere le vittime come  membri del corpo di polizia, in modo da poter assicurare ai familiari un risarcimento più consistente. Il Consiglio ha deciso, inoltre, di dichiarare tre giorni di lutto. Intanto, nelle moschee di Tikrit sono stati diffusi appelli ai cittadini a donare il sangue mentre il ministero dell'Interno ha comunicato che alcuni dei feriti saranno trasferiti a Baghdad e Kirkuk poiché l'ospedale cittadino non è in grado di fronteggiare l'emergenza. L'attentato avvenuto questa mattina è il più grave dalla formazione del nuovo governo guidato dallo sciita Nouri al-Maliki, avvenuta il 21 dicembre scorso, e dalla strage della vigilia di Ognissanti nella chiesa siro-cattolica di Baghdad. Già in passato i centri di reclutamento di personale della sicurezza erano finiti nel mirino dei terroristi. Il 17 agosto scorso, un kamikaze si era fatto esplodere in un centro di reclute della capitale, uccidendo 59 aspiranti soldati.
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