sabato 10 giugno 2023
Elnaz Rekabi era finita nell'occhio del ciclone per non aver indossato l'hijab in una gara in Corea. La famiglia era stata anche minacciata. Ora ha partecipato alla Coppa del Mondo a Bressanone
lnaz Rekabi nell'ottobre dello scorso anno al rientro in Iran dopo la gala a capo scoperto

lnaz Rekabi nell'ottobre dello scorso anno al rientro in Iran dopo la gala a capo scoperto - ANSA

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Sembra passato un secolo dalle proteste per il velo, ma tutto avveniva soltanto tra lo scorso autunno e l'inverno finito da poco. L'iraniana Elnaz Rekabi è apparsa per la prima volta a un torneo di arrampicata da quando lo scorso anno le sue foto erano finite sui media internazionali per aver gareggiato senza velo In Corea del Sud. La 33enne, che questa volta ha indossato l'hijab, è arrivata 41esimo posto a pari merito in una gara di Coppa del Mondo a Bressanone.
Elnaz Rekabi a ottobre scorso, dopo essere tornata in patria, si era scusata per non aver tenuto il velo sostenendo che le era scivolato inavvertitamente dalla testa, ma una fonte aveva rivelato alla Bbc Persian che è stata costretta a farlo poiché le autorità avevano minacciato di confiscare le proprietà della sua famiglia. A dicembre era arrivata la notizia che la sua villa di famiglia sarebbe stata demolita.
L'opposizione al velo obbligatorio ha alimentato le proteste che hanno travolto l'Iran dal settembre dello scorso anno, in seguito alla morte della 22enne Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale per non aver indossato il velo in maniera appropriata secondo la legge iraniana.

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