mercoledì 30 dicembre 2009
Il regime iraniano ha chiamato oggi la popolazione ad una mobilitazione generale contro l'opposizione, con raduni in programma in tutte le maggiori città. Frattini: convocare gli ambasciatori iraniani nei Paesi Ue.
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Centinaia di migliaia di sostenitori del regime iraniano sono scesi nelle strade delle principali città del Paese per manifestare contro le proteste dell'opposizione accusata di essere "una pedina nelle mani dei nemici". La televisione di Stato ha mostrato le immagini della gente nel centro di Teheran che gridava slogan e sventolava bandiere a favore del governo di Ahmadinejad.''"Oh, leader, noi siamo pronti, siamo pronti", hanno cantato riferendosi alla guida suprema della Repubblica islamica, il leader Ayatollah Ali Khamenei. Le manifestazioni di massa sono state indette dai religiosi, dai seminari e dalle forze armate in risposta alla serie di proteste dell'opposizione contro il presidente Mahmoud Ahmadinejad.Attaccati uffici di due ayatollah critici. Gli uffici di due ayatollah iraniani vicini all'opposizione sono stati attaccati e devastati da miliziani in borghese, secondo quanto riferisce oggi il sito riformista Rahesabz. Contemporaneamente, aggiunge la fonte, miliziani si sono radunati davanti agli uffici di altri cinque grandi ayatollah moderati nella città santa sciita di Qom, chiedendo loro di emettere dichiarazioni contro gli oppositori che hanno dato vita a manifestazioni domenica a Teheran e in diverse altre città del Paese.  Nei raid, avvenuti ieri, sono stati presi di mira in particolare gli ayatollah Yussef Sanei e Ali Mohammad Dastgheib, due leader religiosi molto critici nei confronti del governo del presidente, Mahmud Ahmadinejad."Gli uffici dell'ayatollah Sanei nelle città di Mashhad, Kerman, Sari, Gorgan e Shiraz sono stati assaltati e danneggiati", scrive Rahesabz, sottolineando che il tutto è avvenuto sotto gli occhi della polizia, che non è intervenuta. A Mashhad sono stati anche picchiate alcune persone che erano presenti nell'ufficio.A Shiraz, afferma ancora il sito riformista, sono state attaccate la casa dell'ayatollah Dastgheib, il seminario Abu Saleh, da lui controllato, e la moschea Ghoba, ritrovo di religiosi riformisti. Secondo Rahesabz, alcuni mullah sono rimasti feriti negli attacchi, avvenuti anch'essi "di fronte ad agenti di polizia" che non sono intervenuti. Frattini: i Paesi della Ue convochimo ambasciatori di Teheran.  "Abbiamo chiesto che tutte le capitali europee convochino gli ambasciatori iraniani e che, contemporaneamente, vi sia un passo formale della presidenza Ue, presso il governo di Teheran" sulle manifestazioni contro il regime e la reazione delle autorità iraniane. "Ma è chiaro - ha spiegato il ministro degli esteri, Franco Frattini - che questo presuppone anche una forte intesa con gli Stati Uniti d'America".  Intesa che "evidentemente - ha proseguito il ministro al quotidiano online Affariitaliani.it - nei prossimi giorni si concretizzerà nei contatti che ci saranno, e che già ci sono attraverso i nostri segretari generali dei rispettivi ministeridegli Esteri, al fine di coordinare una posizione sin dai primi giorni dell'anno prossimo". Commissario Onu "scioccata". L'alto commissario dell'Onu per i diritti umani Navi Pillay si è detta oggi "scioccata" dai "morti, i feriti e gli arresti" nel quadro della repressione contro l'opposizione in Iran.Nuove sanzioni Usa solo contro leader del regime. Le nuove sanzioni contro l'Iran che gli Stati Uniti stanno mettendo a punto sono dirette contro gli elementi della leadership coinvolta con le repressioni violente delle manifestazioni di protesta, primi fra tutti elementi dei Guardiani della rivoluzione. Secondo quanto anticipano fonti dell'Amministrazioni al Washington Post, l'idea è quella di presentare le nuove misure restrittive in tre formati diversi, quello del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, possibilmente a febbraio, quando a presiedere i 15 sarà la Francia, insieme a Paesi alleati, e, simultaneamente, con un pacchetto solo degli Stati Uniti.Gli Stati Uniti intendono trovare, con le nuove misure restrittive imposte a Teheran, il delicato equilibrio che non alieni l'opinione pubblica iraniana contro il 'grande satanà, sottolineando che le sanzioni non sono una alternativa alla disponibilità al dialogo e facendo in modo che non vengano correlate alle repressioni. Il sottosegretario al Tesoro specializzato in lotta al terrorismo (già nell'Amministrazione Bush), Stuart Levey, ha già identificato nuove compagnie di facciata usate dai Guardiani della rivoluzione per controllare l'economia del Paese e che saranno colpite dalle nuove misure, così come una serie di Paesi (le potenze europee, Giappone, Australia ed Emirati arabi uniti, scrive il quotidiano americano) che vi si potranno associare, amplificando l'effetto delle sanzioni.
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