venerdì 19 febbraio 2010
Ieri un nuovo rapporto dell'Aiea aveva denunciato che la Repubblica islamica potrebbe essere impegnata nella fabbricazione di una testata nucleare da montare su un missile. Teheran getta oggi acqua sul fuoco e assicura: il rapporto è «senza fondamento».
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Mosca ha rotto gli indugi sul nucleare iraniano, dicendosi oggi "molto allarmata dal rifiuto di Teheran di collaborare con l'Aiea", mentre la Guida suprema Ali Khamenei replica al dossier assicurando di non volersi dotare di armi di distruzione di massa, nucleari in particolare. Ieri un nuovo rapporto dell'Aiea aveva denunciato che la Repubblica islamica potrebbe essere impegnata nella fabbricazione di una testata nucleare da montare su un missile. Teheran getta oggi acqua sul fuoco: il rapporto è "senza fondamento", ha detto il rappresentante iraniano a Vienna Ali Asghar Soltanieh, convinto anzi, scrive la Fars, che il dossier "confermi la natura pacifica del nucleare di Teheran". Khamenei è stato ancora più netto: "Abbiamo detto e ridetto che il nostro credo religioso considera le armi nucleari un simbolo di annientamento delle generazioni, e le proibisce". Interventi che non rassicurano Mosca: "Siamo molto allarmati e non possiamo accettare che l'Iran si rifiuti di cooperare con l'Aiea", ha detto oggi il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, sottolineando che vi è una posizione comune con gli Usa affinchè "il regime di non-proliferazione nucleare non sia violato", ed evidenziando che le divisioni con Washington riguardano solo le modalità di attuazione di tale politica. Gli Stati Uniti già ieri avevano ammonito nuovamente Teheran: l'Iran deve affrontare le conseguenze delle sue azioni. Ancora più esplicita è stata oggi l'ambasciatrice Usa all'Onu, Susan Rice: "Ormai ci sono sempre più segni che l'Iran sta lavorando ad un programma d'armamento nucleare". Per Parigi, il rapporto Aiea "mostra quanto sia urgente agire con determinazione", mentre per Berlino "conferma le preoccupazioni del governo" sulle intenzioni di Teheran". E da Israele arriva un appello per nuove sanzioni all'Iran, che la stampa filo-governativa considera una "ultima risorsa prima di un intervento militare". D'altro canto, la replica di Khamenei all'Aiea è arrivata in un contesto particolare: la cerimonia per il varo del cacciatorpediniere lanciamissili Jamaran, il primo costruito interamente in Iran. La Jamaran, un vascello di classe Mowdge da 14.000 tonnellate, è dotata di moderni radar e sistemi di difesa elettronica. È armata con torpedo e cannoni, e una varietà di lanciamissili anti-aerei e terra-aria. Nel corso della cerimonia Khamenei, riferisce la Fars, è tornato ad attaccare le potenze occidentali, Usa in testa, per l'approccio "militaristico" che hanno verso la regione. A Washington, fonti dell'amministrazione Usa hanno sottolineato al New York Times che l'escalation nucleare iraniana, agli occhi di alcuni rappresentanti dello staff di Obama, dimostra che "l'Iran vuole distogliere l'attenzione dalle proteste interne, e tenta di trovare una nuova unità popolare paventando la minaccia straniera" ed utilizzando la questione nucleare come un simbolo dell'arroganza dell'Occidente.
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