giovedì 1 ottobre 2009
Le vittime dei terremoti che hanno colpito l'isola indonesiana di Sumatra sono almeno 1.100. Lo ha detto il segretario generale aggiunto dell'Onu per gli affari umanitari, John Holmes. In precedenza il ministero degli affari sociali aveva affermato che le vittime sono state registrate soprattutto a Padang. I feriti sono almeno 2.400.
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Le vittime dei terremoti che hanno colpito l'isola indonesiana di Sumatra sono almeno 1.100. Lo ha detto il segretario generale aggiunto dell'Onu per gli affari umanitari, John Holmes. In precedenza il ministero degli affari sociali aveva affermato che le vittime sono state registrate soprattutto a Padang. I feriti sono almeno 2.400 di cui circa 300 in gravi condizioni, secondo il ministero.Aiuti dalla Ue. La Commissione europea ha messo a disposizione tre milioni di euro per venire in aiuto alle vittime del terremoto in Indonesia. I fondi europei, destinati a distribuire generi di prima necessità alle popolazioni locali più colpite, si aggiungono a quelli stanziati ieri dall'Ue - 150.000 euro - per le vittime dello tsunami che ha colpito le Samoa. "La solidarietà dell'Ue - ha dichiarato il commissario europeo allo sviluppo e agli aiuti umanitari Karel De Gucht -  sta giungendo in tutte le regioni bisognose dell'Asia e del Pacifico colpite dalle catastrofi naturali e siamo pronti a portare ulteriore assistenza se questo ci verrà richiesto". Una missione d'urgenza della Commissione europea per gli aiuti umanitari è stata inviata nella città di Padang per valutare i bisogni della popolazione.Un'altra forte scossa nella notte. Inferno a Sumatra. Una nuova forte scossa di terremoto, magnitudo 6.8 della scala Richter, ha colpito poche ore fa l'isola indonesiana, la cui costa occidentale è stata già devastata ieri da un sisma che ha toccato il grado di 7.6. Le vittime, come temono le autorità locali, potrebbero essere alcune migliaia. Sono poco meno di 500 quelle già accertate finora, ed è al momento impossibile fare una stima attendibile dei dispersi. Si lotta contro il tempo. La città di Padang appare quella più distrutta, e dove la pioggia sta rendendo ancora più difficili i soccorsi e le ricerche delle persone scomparse sotto le macerie, oltre alla scarsità di mezzi come le ruspe a disposizione. Sono in molti i cittadini scampati al disastro che scavano a mani nude nel tentativo di riportare alla luce amici o parenti rimasti intrappolati.PADANG RASA AL SUOLOStefano VecchiaTre colpi da ko hanno messo in ginocchio l’Asia-Pacifico. Mentre il tifone Ketsana, devastate le Filippine settentrionali, proseguiva la sua corsa sul Sud-est asiatico continentale e in pieno Pacifico le coste delle isole Samoa venivano spazzate dalle onde sollevate da un terremoto sottomarino, in Indonesia un altro sisma di forte intensità ha colpito la grande isola di Sumatra, sollevando l’incubo di un nuovo, devastante tsunami. Il terremoto è stato registrato a circa 50 chilometri dalla costa.Migliaia di persone sotto le macerie, nel buio e nel blackout delle comunicazioni. Sono tra i 100 e i 200, secondo la protezione civile indonesiana, i morti. Un bilancio – per ammissione del vice-presidente indonesiano Yusuf Kalla – destinato a salire. Il ministero della Sanità ritiene che le vittime potrebbero essere più di mille. Padang, 900mila abitanti, città conosciuta all’estero e per essere porta d’accesso all’arcipelago delle Mentawai, palestra per surfisti ardimentosi, e all’interno, per le sue specialità culinarie, da ieri sera è piombata nel buio e nella disperazione, colpita dal terremoto di magnitudine 7,6 che ha scosso alle 17,16 (le 11,16 del mattino in Italia) la parte occidentale di Sumatra. Dopo la scossa registrata al largo della costa prospiciente Padang, per oltre un’ora il Centro di controllo degli tsunami del Pacifico ha alzato l’allarme per una possibile onda anomala fino alle coste indiane, malesi e thailandesi, poi rientrato dopo avere registrato solo fenomeni di entità trascurabile. Tanta invece la paura a Medan, città più popolosa di Sumatra, e nella capitale Giacarta, quasi mille chilometri a Est. Il sisma è stato avvertito distintamente anche a Singapore e in Malaysia. Una successiva scossa di assestamento di 6,2 gradi Richter, ha alimentato il panico nei numerosi centri abitati che dalla costa si estendono lungo le maggiori direttrici stradali in un’ampia regione all’interno dell’isola. «Case e edifici sono crollati, imprigionando sotto le macerie migliaia di abitanti», ha comunicato il responsabile del Centro di crisi del ministero della Sanità, Rustam Pakaya, raccogliendo le scarne notizie disponibili. Per la protezione civile gli edifici crollati sono circa 500. Le autorità locali si sono trovate davanti a una situazione che ha reso di fatto e fino alla mattinata di oggi quasi impossibile l’opera di soccorso, se non quella degli stessi abitanti alla ricerca di propri congiunti intrappolati negli edifici crollati. Per ore, interrotte le linee elettriche e telefoniche, impossibile ogni comunicazione regolare, con le autorità costrette a comunicare per sms. Le prime squadre di soccorso medico, confluite via terra dalle province limitrofe, hanno impiegato anche dieci ore per arrivare a Padang, città non nuova ai terremoti (l’ultimo mortale nel marzo 2007 con 57 morti), ma mai colpita con questa intensità.A ostacolare i primi interventi anche le condizioni atmosferiche. «Il terremoto è stato seguito da una pioggia molto forte e anche se molte case sono crollate non è possibile verificare i danni. Lo faremo appena cesserà a pioggia», ha detto il sindaco di Pariaman, uno dei sobborghi di Padang.L’ufficialità e il blackout hanno fermato a tarda sera la conta delle vittime, un bilancio riferito fortunosamente al vicepresidente Yusuf Kalla dal sindaco della città, con ogni probabilità solo iniziale davanti a un quadro di devastazione che include scuole, grandi magazzini, alberghi e anche un ospedale cittadino. «Centinaia di case sono state danneggiate, ci sono alcuni incendi, ponti tagliati e molta paura forse perché le condotte dell’acqua sono saltate e c’è acqua nelle strade», ha raccontato un testimone. Significativa la testimonianza di un docente nell’Accademia tecnica industriale di Padang che ha riferito di centinaia di studenti e insegnanti «scossi come fiammiferi» dalla scossa ed evacuati sotto la pioggia di vetri delle finestre in frantumi.Anche la copertura del terminal degli arrivi dell’aeroporto cittadino, che ospita anche voli internazionali, ha ceduto. Nessun danno alla pista e secondo responsabili dei servizi aeroportuali già da questa mattina i voli per la capitale Giacarta dovrebbero essere ripristinati e consentire l’arrivo, tra gli altri soccorsi, di una squadra di 40 medici attrezzati per le emergenze. A Padang atterreranno anche sei ministri del governo inviati dal vice-presidente per organizzare i soccorsi, mentre sono stati stanziati 250 miliardi di rupie (circa 18milioni di euro) per fronteggiare l’emergenza.Sui terremotati e su chi si appresta a portare loro aiuto pesa anche la minaccia di ulteriori eventi distruttivi. Per il direttore del Centro di vulcanologia e di emergenza geologica nazionale, Surono, «ci saranno sicuramente scosse di assestamento ma potrebbe anche verificarsi un evento sismico maggiore. Noi temiamo anche che, come conseguenza del terremoto, i tre grandi vulcani attivi a Sumatra occidentale, il Merapi, il Talang e il Tandikat, avviino l’attività eruttiva».Stanno bene i 15 saveriani di Padang.Stanno bene i 15 missionari saveriani che si trovano a Padang, capoluogo della provincia occidentale di Sumatra. Lo hanno riferito fonti della Farnesina secondo cui uno dei padri saveriani è riuscito a mettersi in contatto via radio con l’Unità di crisi della Farnesina.  «Mai sentita una scossa così forte a Padang. I confratelli hanno detto che la casa è stata sconquassata, nonostante fosse stata costruita con criteri antisismici, e ci sono stati dei danni, ma i missionari stanno tutti bene»: così padre Otello Pancani, missionario saveriano a a Giacarta ha raccontato all’agenzia Misna la telefonata avuta poche ore fa con i confratelli di Padang.Insieme a Padang, situata sulla costa occidentale dell’isola di Sumatra, la località più colpita dal terremoto è Pariaman, 78 chilometri a sudovest, hanno detto i missionari alla Misna. Ha parlato di una scossa prolungata e di scene di paura anche Pak Martin, della parrocchia St. Barbara Sawah Lunto. Secondo l’uomo, si è trattato di una scossa assai prolungata, che si è avvertita per almeno 5 minuti, immediatamente seguita da una completa interruzione dell’erogazione di energia elettrica. Quindi Pak Martin ha riferito che la pioggia che insiste sulla zona rende i soccorsi ancora più difficili.
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