domenica 27 marzo 2016
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La Messa arriva in ultraleggero. Monsignor Luciano Capelli, vescovo di Gizo dal 2007, dopo un 34 anni da prete nelle Filippine, non ha altro mezzo per raggiungere i fedeli, sparsi in cento piccole comunità nell’arcipelago delle Isole Salomone. E, così, il pastore salesiano ha imparato a pilotare. Ogni domenica “spicca il volo”, solcando l’Oceano per toccare le periferie della sua bizzarra diocesi: 350 isolotti sparsi per il Pacifico. Durante la Settimana Santa, il vescovo ha moltiplicato i viaggi per accompagnare le celebrazioni nei vari villaggi. Arrivato nell’arcipelago dopo lo tsunami, il vescovo si è impegnato per ricostruire il tessuto sociale, straziato dal disastro. La tensione etnica fra i differenti gruppi tribali è forte nelle Isole. Dopo il periodo di scontri tra il 1999 e il 2003, le frizioni sono rimaste latenti. Ad acuirle la fame di terra. Lo sviluppo delle colture intensive di palme, da cui si ricava l’olio da esportazione, sta provocando una deforestazione record. Il vescovo punta sull’educazione e la formazione per attenuare le tensioni e favorire il dialogo tra le differenti tribù. In particolare, ovunque sono stati create comunità ecclesiali che riflettono sui problemi alla luce del Vangelo. Altra priorità, è l’attenzione alla salute. La mortalità infantile è drammatica nell’arcipelago, da qui la creazione di due ospedali grazie all’aiuto dell’organizzazione Amici della missione Isole Salomone (Amis) e ai volontari italiani.
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