domenica 27 dicembre 2015
Medici preoccupati: ogni 19 minuti partorito un bimbo tossicodipendente. Se nel 2003 i casi furono 5mila, dieci anni dopo sono diventati 27mila.
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Negli Stati Uniti nasce un bambino affetto da “sindrome d’astinenza da droghe” ogni 19 minuti. Il dato, allarmante di per sé, diventa ancor più significativo se si considera che, mentre nel 2003 il numero di neonati tossicodipendenti toccava le cinquemila unità, le statistiche mostrano ora un livello epidemico. Oltre 27mila bambini, infatti, sono nati da madri drogate in America nel 2013 – ultimo dato governativo disponibile – e in alcuni Stati l’incremento è choccante. In Kentucky, ad esempio, tali nascite sono salite da 28 nel 2000 a 1.409 l’anno scorso e l’Ohio ha avuto un balzo del 600 per cento tra il 2004 e il 2011. Complessivamente, poi, negli ultimi 10 anni, almeno 130 mila neonati sono venuti al mondo già assuefatti a oppiacei naturali quali l’eroina, artificiali quali il metadone o ad analgesici. La tragedia dei baby tossicodipendenti è la crudele cartina di tornasole di un fenomeno più ampio: “l’epidemia droga” negli Usa. Eroina, in particolare, e pasticche dilagano, soprattutto tra i giovani. Il numero di dipendenti è cresciuto a dismisura negli ultimi anni. Per soccorrere i piccoli, il governo ha approvato l’Atto di salvaguardia dei bambini e delle famiglie e imponendo ai singoli Stati americani di proteggere tali neonati. L’attuale legge federale chiede agli ospedali di curare tali bambini per la sindrome d’astinenza e di avvertire le autorità così che possano assicurare il loro monitoraggio una volta dimessi. La realtà, però, è ben diversa. Le singole amministrazioni locali sembrano, però, ignorare le disposizioni del governo centrale anche perché almeno 36 Stati hanno norme in aperto conflitto con quella nazionale.Alcune disposizioni statali, ad esempio, esentano i medici e gli ospedali dal mettere in allerta le autorità nel caso in cui le madri abbiano assunto metadone, antidolorifici o altri narcotici su prescrizione medica. È un tentativo per evitare di perpetrare lo “stigma” su donne che stanno cercando di combattere l’assuefazione a droghe, ma a pagarne i costi sono proprio i bambini.  Un rapporto presentato dall’agenzia di stampa Reuters ha rivelato che, dal 2010, almeno 110 neonati con sindrome d’astinenza sono deceduti dopo essere stati affidati alle madri tossicodipendenti. Tra le piccole vittime, oltre 40 sono morte soffocate – a volte schiacciate dal peso della madre stessa –, 13 hanno ingerito dosi tossiche di oppiacei o altre droghe e, nel caso più atroce, una neonata di dieci giorni è annegata dopo essere stata messa in lavatrice insieme con il bucato.Il resto dei decessi è attribuibile all’incuria. Di per sé le crisi che affliggono tali bambini, seppure strazianti, non sono mortali. Durante i trattamenti disintossicanti i piccoli sono colpiti da convulsioni violente, sono incapaci di inghiottire e soffrono di diarrea e problemi respiratori. E spesso le madri tossicodipendenti non sono in grado di occuparsene.
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