mercoledì 21 febbraio 2024
Un minore su quattro vive in povertà. In un anno il numero di poveri nella metropoli è cresciuto di mezzo milione a causa dello stop ai numerosi interventi governativi inaugurati durante la pandemia
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I bambini di New York hanno fame, e hanno bisogno di aiuto. I risultati di uno studio della Columbia University e dell'associazione filantropica Robin Hood, riportato dal New York Times, lo rivelano senza dubbi.
Un minore su quattro nella Grande mela vive in povertà. Concretamente, manca delle necessità di base: tre pasti al giorno o un tetto stabile sulla testa. La soluzione in teoria è semplice: servono più sussidi per le famiglie vulnerabili e più programmi contro la malnutrizione e l’itineranza nelle scuole pubbliche e nelle comunità svantaggiate.
In un solo anno, il numero di poveri nella metropoli è cresciuto di mezzo milione: il più grande balzo dell’ultimo decennio. Ad aver fatto aumentare enormemente il bisogno è un semplice fatto: nel 2022 sono finiti numerosi interventi governativi inaugurate durante la pandemia, come l’ampliamento del credito d’imposta sui figli, l’estensione dei sussidi di disoccupazione e gli assegni alle famiglie a basso reddito con bambini, che hanno tenuto a galla milioni di americani — non solo a New York — durante i due anni del Covid, aiutandoli a tenere il passo con l’aumento dei prezzi.
L’effetto negativo è stato immediato. A New York, i poveri sono passati dal 18% della popolazione al 23%, vale a dire quasi due milioni di persone che non riescono ad avere abbastanza in tavola per sfamarsi tutti i giorni. Per i bambini si è superato il 25%: il livello più alto dal 2015.
I costi enormi per gli asili nido e le materne sono una delle cause di lungo termine di questa situazione disastrosa e spesso poco visibile. Le famiglie, di solito le madri, sono costrette a scegliere se occuparsi dei figli a tempo pieno o lavorare e pagare fino al 90 per cento del loro stipendio a un asilo privato, che può costare più di un affitto.
Come ai tempi della Grande depressione, allora, si allungano le file alle mense per i poveri. Una di queste nel sud di Manhattan, la Grand Street Settlement, cerca di sfamare oggi 2.800 persone al mese. Erano 500 durante la pandemia.
I dati mettono anche in evidenza le forti disparità razziali esistenti a New York. I neri, gli ispanici e gli asiatici hanno il doppio delle probabilità dei bianchi di vivere in povertà.

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