lunedì 28 settembre 2009
Il Paese nella morsa del governo de facto, che minaccia anche la rappresentanza diplomatica del Brasile, all'interno della quale ha trovato rifugio il presidente deposto Manuel Zelaya. Il governo ad interim ha dato 10 giorni dei tempo al Brasile per scegliere se concedere a Zelaya l'asilo politico o invece consegnarlo.
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Il governo golpista dell'Honduras stringe la morsa sul Paese: ha sospeso per i prossimi 45 giorni le garanzie costituzionali e avvertito il Brasile che l'ambasciata perderà l'immunità diplomatica. Il governo ha sospeso cinque importanti garanzie costituzionali, tra le quali la libertà di circolazione, espressione, e riunione; e ordinato lo sgombero di tutte le istituzioni pubbliche occupate dai manifestanti, la chiusura del mezzi di comunicazione che "attentano contro la legge" e l'arresto delle persone considerate sospette. Il decreto, emanato lo scorso 22 settembre nel Consiglio dei ministri e pubblicato sanato nella Gazzetta ufficiale, è stato annunciato nella notte a tutto il Paese tramite radio e televisione. Contattato da Eadio Globo, il presidente deposto Manuel Zelaya ha definito il provvedimento "una barbarie che indigna" e rivolto un appello al Parlamento perché lo sospenda e ai deputati perché tornino "al dialogo" per risolvere la crisi politica che vive l'Honduras.
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