sabato 22 gennaio 2022
Notte di sangue ad Harlem: è il terzo episodio in sette giorni. Il primo cittadino Adams denuncia il fallimento a livello federale nell'arrestare il flusso di armi verso la Grande Mela
Poliziotti ad Harlem mettono le transenne attorno al luogo dove un agente è stato ucciso e un altro gravemente ferito

Poliziotti ad Harlem mettono le transenne attorno al luogo dove un agente è stato ucciso e un altro gravemente ferito - Ansa

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Notte di sangue ad Harlem, a New York, dove, in quella che è stata definita un'imboscata dagli investigatori, un poliziotto di 22 anni è rimasto ucciso e un secondo è rimasto gravemente ferito. È il terzo episodio sanguinoso che nell'ultima settimana ha coinvolto dei poliziotti newyorchesi.

Tre agenti hanno risposto alla chiamata di una madre che stava litigando con un figlio violento, un uomo di 47 anni. Quando sono arrivati sul posto, l'uomo ha improvvisamente aperto il fuoco su di loro. "In un istante la vita di un giovane di 22 anni si è fermata e quella di un altro è stata danneggiata per sempre", ha dichiarato il capo del dipartimento di polizia di New York, Keechant Sewell. Secondo diversi media l'uomo è stato, poi, ucciso dal fuoco di risposta di un terzo agente, ma le autorità non hanno confermato la notizia.

Si tratta dell'ennesimo episodio di violenza nella Grande Mela, una delle principali sfide del nuovo sindaco Eric Adams, del partito democratico ed ex poliziotto.

"Fermare il flusso di armi a New York" è l'appello di Adams, che ha chiesto l'intervento del governo federale. Il primo cittadino, in carica da gennaio, ha invitato tutte le forze a unirsi per contrastare la violenza. "Abbiamo bisogno che Washington si unisca a noi e agisca ora per fermare la proliferazione di armi a New York", ha detto. "Siamo stati testimoni del fallimento a livello federale nell'arrestare il flusso di armi verso questa città".

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