lunedì 25 gennaio 2010
Nuovo bilancio della Commissione sanitaria nazionale a tredici giorni dal sisma: i morti recuperati dopo il terremoto hanno raggiunto la cifra di 150mila, ma sotto le macerie potrebbero ancora esserci oltre 200mila cadaveri. Polemica sugli aiuti. Bertolaso critica la gestione Usa, Frattini prende le distanze. La Clinton: «Troppo facile fare il "processo del lunedì"».
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    Un'ecatombe, che a ogni ora sembra crescere nei numeri e nella portata dello strazio. A tradici giorni dal terribile sisma che ha distrutto& Haiti il ministro per le comunicazioni Marie-Laurence Jocelyn Lassegue ha reso noto il nuovo bilancio fornito dalla Commissione sanitaria nazionale. I morti recuperati dopo il tremendo terremoto hanno raggiunto la cifra di 150.000, ma sotto le macerie potrebbero ancora esserci oltre 200.000 cadaveri. Impressionanti anche gli altri numeri della tragedia: secondo le Nazioni Unite sono circa 800mila le persone colpite dal sisma che vivono in accampamenti o insediamenti di fortuna a Port-au-Prince, mentre sono oltre 235mila quelle che hanno lasciato la capitale verso altre località dell'isola ricorrendo al sistema di trasporti offerto dal governo. Intanto la paura continua: secondo i sismologi dell’Istituto geofisico americano Usgs, infatti, l’isola non è ancora al riparo da un’altra violenta scossa di terremoto, che potrebbe addirittura essere più forte di quella di due settimane fa, superando la magnitudo 6 e prolungandosi per molto più tempo. Le difficoltà nella distribuzione degli aiuti, intanto, continuano. E crescono le critiche sulla gestione dell’emergenza.Il "caso" Bertolaso. Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che intervistato dalla trasmissione di Raitre In mezz'ora, aveva definito la situazione ad Haiti "patetica", spiegando che gli Usa "confondono la gestione dell'emergenza con un intervento militare". Le critiche mosse dal capo della protezione civile "non rispecchiano la posizione del governo", ha infatti puntualizzato il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Il titolare della Farnesina prende le distanze dal sottosegretario: "Criticare gli sforzi altrui non è la posizione del nostro governo" e "quelle fatte da Bertolaso sono valutazioni logiche, tecniche, non politiche". Frattini riconosce che manca "un livello adeguato di coordinamento" ma questo "non significa che l'Italia abbia alcuna intenzione di criticare gli sforzi degli Stati Uniti, che la Farnesina ha già definito imponenti".Alle critiche di Bertolaso ha risposto anche il segretario di Stato americano, Hillary Clinton. Troppo facile fare il "processo del lunedi", ha commentato: "Mi sembrano polemiche simili a quelle che si fanno il lunedì mattina dopo le partite" della domenica". Il segretario di Stato americano lo ha detto al termine dell'incontro a Washington proprio con il ministro degli Esteri Franco Frattini, rispondendo a una domanda della stampa italiana sulle polemiche di queste ore.La Clinton ha ribadito che "c'è un grande impegno internazionale per portare aiuti ad Haiti. E non è possibile farlo senza il sostegno dei militari". "Anche il ministro Frattini ha ricordato che l'Italia, insieme ad altri Paesi, sta inviando una nave per ulteriori soccorsi", ha concluso.
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