mercoledì 5 dicembre 2018
La sfida contro il cambiamento climatico: alla conferenza Cop24 è l'ora dei testimoni. Parla la più giovane di tutti: è l'ora di agire, domani potrebbe essere troppo tardi. Ed è giù un'eroina del web
Greta, la15enne svedese che sfida i grandi sul clima: «Arrabbiamoci di più»
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Alla Cop24, proseguono le testimonianze di personalità impegnate in prima linea nella sfida contro il surriscaldamento planetario. Ben più di certe star del cinema e dello spettacolo, attirano l’attenzione quei “testimoni” che, puntando sulla credibilità di un impegno concreto, cercano d’ispirare i delegati del mondo intero. Questo, ad esempio, il messaggio inviato dal tedesco Alexander Gerst, il capitano della Stazione spaziale internazionale: «La Terra è fragile e bellissima, e non abbiamo un pianeta B». Fra gli ospiti del vertice, hanno molto colpito le parole della 15enne svedese Greta Thunberg, divenuta la mascotte dell’evento.

«Guarda lì, c’è Greta!», ripete chi la scorge nei corridoi o in una sala della Cop24, con uno sguardo che spesso s’illumina alla vista del faccino della 15enne. Occorre dire che Greta Thunberg ha conquistato un po’ tutti a Katowice, in primo luogo grazie alla sensatezza delle sue analisi disarmanti e alla forza stupefacente con cui le presenta. La svedesina, con le sue treccine, ricorderà pure un po’ il personaggio di Pippi Calzelunghe, ma l’estrema serietà con cui parla sempre impedisce subito di andare più in là nel paragone. In Polonia, è stata invitata nella scia della notorietà guadagnata in patria, ma anche ben oltre, scioperando ogni venerdì davanti al Parlamento svedese per protestare contro il disinteresse dei politici verso il cambiamento climatico.

Attorno a lei, orbita già il movimento #FridaysForFuture. Per la giornata di domani, primo venerdì della Cop, sono stati lanciati sui social numerosi appelli ad imitare Greta, assentandosi da scuola. «Questa Cop sarà probabilmente un incontro storico e sarà probabilmente l’ultima opportunità per prevenire un cambiamento climatico catastrofico. Se qui le cose non si muovono, sarà troppo tardi», ci dice, con un velo di stanchezza sul volto, dopo la girandola impressionante di eventi a cui ha già preso parte.

Il papà Svante, in questi giorni, l’ha spesso presa per mano per sottrarla ai capannelli di telecamere, imponendo regole rigide per le interviste. «Penso che l’impegno dei teenager come me per l’ambiente dovrebbe essere molto più grande. Dobbiamo arrabbiarci molto di più. Dobbiamo divenire tutti più responsabili rispetto al gran caos che abbiamo creato», dice scandendo in inglese ogni parola. Non si sente sola: «La mia famiglia mi sostiene e per fortuna vedo sempre più persone che capiscono quello che faccio. Qui in Polonia, adesso, viviamo una straordinaria opportunità. Possiamo fare e realizzare qualcosa. Sarebbe proprio l’ora, dopo tante Cop che non hanno fatto avanzare nulla». Rispetto alla sua protesta, Greta tiene a ribadire la propria determinazione: «Continuerò a scioperare davanti al Parlamento, non andando a scuola il venerdì, non mi fermerò».

La giovanissima militante si dice sensibile anche all’impegno delle persone anziane, come il divulgatore naturalistico britannico 92enne David Attenborough, giunto anch’egli a Katowice per sostenere con passione la causa: «Attorno a me, ho l’impressione che la maggioranza degli anziani siano sensibili a questi problemi, mentre i bambini e ragazzini spesso non lo sono davvero. Eppure, sono sensibili anche loro alla vita, ad esempio amando come me gli animali. Possono dunque impegnarsi molto di più, ne sono convinta».

Di sfuggita, ci parla del compleanno del suo cane, ma quasi subito torna al nocciolo del messaggio che ha lanciato anche davanti ai delegati del mondo intero, rapendo l’attenzione e forse pure l’ammirazione di tanti diplomatici: «Dobbiamo agire adesso, subito. Dobbiamo essere consapevoli che domani potrebbe essere troppo tardi. Il nostro futuro è in bilico».

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