mercoledì 5 agosto 2009
La cerimonia si è svolta davanti al Parlamneto mentre i sostenitori del leader dell'opposizione, Mousavi, si erano radunati fuori dal Palazzo per un corteo di protesta
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Mahmud Ahmadinejad ha prestato giuramento come presidente iraniano, mentre fuori dal Parlamento dove si svolge la cerimonia, la polizia ha disperso le centinaia di oppositori che si erano radunati per protestare. «Io, come presidente della Repubblica islamica di Iran, giuro al cospetto del sacro Corano e alla nazione iraniana e a Dio di essere il guardiano della religione ufficiale, della Repubblica islamica e della Costituzione», ha detto Ahmadinehad nella formula di giuramento davanti al Parlamento. Nel suo discorso Ahmadinejad ha poi detto che la (contestata) elezione parlamentare del 12 giugno ha segnato l'inizio di «cambiamenti importanti in Iran e nel mondo». Alla cerimonia di insediamento non erano presenti l’ex presidente Akbar Hashem Rafsanjani e neppure i leader dell’opposizione, che hanno deciso di boicottarla.Dopo la cerimonia diverse centinaia di agenti antisommossa e miliziani basiji sono stati nuovamente dispiegati nel centro di Teheran per prevenire eventuali nuove proteste contro il presidente Mahmud Ahmadinejad. "La polizia e i miliziani si sono nuovamente schierati nei pressi di piazza Vali Asr, piazza Vanak, lungo i viali Fatemeh e Motahari", ha detto un testimone, indicando i luoghi dove erano state previste le manifestazioni dell'opposizione. Intanto, anche l'emittente ufficiale iraniana in lingua inglese Press Tv ha confermato i disordini di fronte al Parlamento stamani, in occasione del giuramento di Ahmadinejad. Secondo l'emittente, che cita testimoni oculari, ci sarebbero stati "numerosi arresti" nel corso di "sporadiche dimostrazioni", e la polizia ha disperso i manifestanti usando i gas lacrimogeni. Press Tv precisa che tutti i negozi intorno al Parlamento erano stati chiusi, così come le fermate della metropolitana di Baharestan e Mellat, proprio per prevenire eventuali disordini. Gli Usa accettano la rielezione. Gli Stati Uniti "apprezzano e ammirano" gli oppositori iraniani ma Washington riconosce presidente chi è stato insediato oggi. Lo ha detto oggi a Nairobi il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton. "La persona che è stata investita oggi sarà considerata come il presidente" da Washington, ha detto Clinton, ribadendo che gli Usa "apprezzano e ammirano" la "resistenza" e gli "sforzi" dei riformisti iraniani.Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto poi che gli iraniani "continuano a porsi domande" sull'elezione del presidente Mahmud Ahmadinejad, e  gli Stati Uniti lasceranno "che siano loro a decidere al riguardo". Parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One in rota verso Elkhart, in Indiana, dove oggi il presidente Barack Obama ha in programma un incontro, Gibbs ha fatto una precisazione sulle sue dichiarazioni di ieri. "Lasciate che io corregga leggermente quanto ho detto ieri. Ieri ho rilevato che il signor Ahmadinejad è il leader eletto dell'Iran. Vorrei dire che non spetta a me giudicare", ha detto il portavoce. "Lui ora ha giurato, e questo è un dato - ha aggiunto  - Sul fatto che l'elezione sia stata giusta, il popolo iraniano continua ovviamente a porsi domande. Noi lasceremo che siano loro a decidere".
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