venerdì 13 agosto 2010
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Si chiama Conferenza mondiale della gioventù, si terrà a Leòn, in Messico, e sta destando forti preoccupazioni tra le associazioni che in tutto il mondo si propongono di difendere vita, famiglia e libertà di educazione. L’appuntamento è per lunedì 23 agosto, con undici temi all’ordine del giorno (fino al 27): povertà, lavoro, educazione, tecnologia e innovazione, salute, pari opportunità, sicurezza e giustizia sociale, sviluppo sostenibile, migrazione, partecipazione e cooperazione. Lo scopo è favorire un confronto tra governanti in arrivo da tutto il mondo e società civile, in particolare organizzazioni non governative all’opera su tematiche del mondo giovanile. Si cercherà di individuare azioni concrete da compiere per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo indicati dall’Onu per il millennio. Sono numerose le agenzie delle Nazioni Unite coinvolte nell’organizzazione dell’evento: da quella per la popolazione (Unfpa) all’infanzia (Unicef), dallo sviluppo (Undp) all’educazione, la scienza e la cultura (Unesco). Oltre al noto attivismo in senso abortista di alcune tra queste sigle – su tutte l’Unfpa – a destare l’allarme tra le associazioni pro-life sono le parole contenute in alcuni documenti ufficiali su cui si baseranno i lavori della Conferenza. Nella bozza di dichiarazione finale, che sarà discussa ed eventualmente integrata durante la Conferenza, si fanno numerosi, espliciti riferimenti ai temi della pianificazione familiare. Tra i punti fondamentali viene ricordata la necessità di intensificare i progetti che garantiscano lo sviluppo dei giovani, pensando però – tra gli altri – a quelli che propongono un’adeguata «educazione sessuale». Relativamente ai punti riguardanti la salute, nella dichiarazione si fa espressa richiesta di raggiungere l’accesso universale alla «salute riproduttiva» e alla «pianificazione familiare». Un linguaggio che, secondo molte associazioni critiche assai attive in questa vigilia, costituisce un implicito richiamo alla necessità di diffondere contraccezione e diritto all’aborto. I mancati riferimenti ai genitori e al ruolo della famiglia, poi, metterebbero a rischio la libertà di educazione. Oltre al documento finale, sono stati elaborati anche alcuni testi in vista di incontri preparatori, già organizzati nei mesi scorsi: a uno di questi, tenutosi in Brasile a maggio, è intervenuta Marcela Suazo, direttrice della sezione Unfpa per l’America Latina, che ha insistito ancora una volta l’importanza sulla «salute sessuale e riproduttiva». Molte perplessità solleva anche la politica degli inviti a delegazioni nazionali e giovanili: i Paesi invitati a far parte del Comitato internazionale in seno all’organizzazione della Conferenza, infatti, sono in maggioranza favorevoli all’aborto. È prevista inoltre la presenza di stand di associazioni provenienti da tutto il mondo, tra le quali molte – come la Federazione internazionale della gioventù liberale – non nascondono il proprio sostegno all’aborto libero e ai cosiddetti «diritti riproduttivi».
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