sabato 26 giugno 2010
Giornata conclusiva del vertice degli otto Paesi più industrializzati del mondo. Secondo il testo sottoscritto da Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia e Usa, la recessione economica ha messo in difficoltà la strategia dell'Onu per la lotta alla povertà. Sulla tassazione degli istituti di credito non c'è stato accordo. Ora il passaggio del testimone ai lavori del G20.
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«Il summit annuale ha avuto luogo mentre il mondo inizia una ripresa fragile dopo la più grave crisi economica da generazioni», hanno sottoscritto Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia e Usa in una dichiarazione congiunta. Secondo il testo, la recessione economica ha messo a rischio la strategia dell'Onu per la lotta alla povertà. «La crisi ha compromesso gli obiettivi che erano stati prefissati entro il 2015. È richiesto nuovamente un impegno reciproco», si legge ancora sottolineando come sia i Paesi in via di sviluppo che quelli più industrializzati «debbano fare di più».Iran, Corea del Nord, Afghanistan, Medio Oriente: nel documento finale del Canada, gli otto grandi della Terra hanno rivolto un appello alla Repubblica islamica affinchè promuova «il rispetto dello Stato di diritto e della libertà di espressione» e hanno condannato l'affondamento da parte di Pyongyang della corvetta sudcoreana lo scorso 26 marzo. Sul capitolo Afghanistan, i leader del G8 hanno chiesto al governo di Kabul che alla conferenza di luglio vengano mostrati agli alleati progressi tangibili nell'assunzione di una maggiore responsabilità nella sicurezza del Paese. Per quanto riguarda il Medio Oriente, gli otto grandi hanno «lamentato profondamente la perdita di vite umane e le ferite inferte negli episodi a largo delle coste di Gaza il 31 maggio», durante il blitz israeliano contro la Mavi Marmara. I leader del G8 si sono inoltre appellati ad Hamas per la liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit, da quattro anni nella mani dell'organizzazione islamica che controlla la Striscia di Gaza.TASSA SULLE BANCHE: NIENTE ACCORDO«Non c'è l'accordo su una tassa sulle banche, a livello globale», ha spiegato Len Edwards, negoziatore canadese, aggiungendo come sia chiaro che «i Paesi siano liberi di muoversi come vogliono» in questo campo. In ogni caso, ha evidenziato, «le negoziazioni proseguono per cercare di trovare un terreno comune». La Germania, la Gran Bretagna e la Francia, sostenute dagli Stati Uniti, puntano a introdurre una tassa sulle banche e sulle transazioni finanziarie per bilanciare i costi di una eventuale nuova crisi.In serata il primo ministro canadese Stephen Harper dovrebbe fare una sorta di"'sondaggio" sul tema, allargato ai Paesi del G20. «Come abbiamo già detto - ha spiegato il portavoce del governo canadese, Dimitri Soudas - il Canada e diversi altri Paesi che non hanno dovuto salvare le loro banche dal fallimento, non sono d'accordo con la tassa». Ma allo stesso tempo, ha aggiunto, «capiamo perfettamente il punto di vista dei Paesi che hanno usato soldi pubblici per evitare il collasso dei loro istituti di credito».SI CONCLUDE IL G8 E INIZIA IL G20Giornata conclusiva dei lavori del G8 che ha riunito da ieri mattina i Grandi della Terra a Huntsville in Canada. Il formato a otto terminerà a metà giornata, con la dichiarazione conclusiva del Summit. Per poi passare il testimone al G20 che da oggi pomeriggio vedrà a Toronto i leader confrontarsi sulla crisi, alla ricerca di una crescita sostenibile, stabile ed equilibrata. Un vertice, quello a 20, che si preannuncia teso. Con posizioni distanti, da una parte all'altra dell'oceano, sulle misure da mettere in campo per affrontare la crisi. E con proposte di ricette - dalla scelta tra politiche di rigore sui conti o di rilancio della domanda alle tasse su banche e transizioni finanziarie - che, alla vigilia, inducono allo scetticismo sull'esito della riunione. Un mancato accordo che - è l'allarme lanciato ieri dall'Fmi - potrebbe creare una situazione in grado di mettere a rischio 30 milioni di posti lavoro e mettere in gioco 4mila miliardi di dollari di crescita.Dalla regione dei laghi di Muskoka, dove è riunito il G8, intanto oggi arriverà dichiarazione finale del summit al termine di una mattinata che vedrà i Grandi confrontarsi sul tema della pace e della sicurezza mondiale. Un documento conclusivo di un vertice - il 36mo dalla nascita del G8 - offuscato dalle attese per il G20. Ma che vede i grandi della terra prendere un impegno - come annunciato stanotte dal premier canadese Stephen Harper - da 7,3 miliardi di dollari per la tutela della maternità. E che intravede segnali di ripresa con una crescita che "prende piede" ma che va incanalata. Anche e soprattutto - dovrebbero essere le conclusioni dei Grandi - per la creazione di società più eque, solidali e sostenibili.Atteso poi un passaggio sul terrorismo internazionale, così come sui grandi dossier internazionali (dal Mo all'Iran, dall'Afghanistan alla Corea del Sud). E un riferimento agli aiuti che, complice la crisi, segnano il passo. Con un particolare riferimento anche alla fame del mondo che - dovrebbe essere il passaggio della dichiarazione finale - resta «la sfida pressante» del pianeta. I riflettori, intanto, si puntano su Toronto dove stasera, con una cena ufficiale, si aprirà il quarto vertice dei 20 a livello di capi di stato. Per un week end di lavori intenso, che dovrebbe concludersi domani sera.
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