venerdì 12 novembre 2010
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Uno spiraglio per Asia Bibi, la contadina cristiana 37enne e madre di due bambini condannata a morte domenica sera da un tribunale del Punjab, in Pakistan, dove vivono circa 750mila cristiani. La sentenza è stata comminata in base ad un’applicazione durissima della legge sulla blasfemia. La colpa della donna, che qualcuno chiama la “Sakineh pachistana”, sarebbe quella di aver rifiutato durante una discussione tra colleghi, di rinunciare al cristianesimo e di convertirsi all’islam. La sola speranza di Asia – la cui condanna è stata ieri duramente criticata pure dalla Conferenza episcopale indiana – è ora che l’opinione pubblica internazionale si mobiliti per il suo caso. E la questione delle minoranze ieri è rimbalzata sul tavolo dei rapporti tra Italia e Pakistan riaprendo di fatto il caso. Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, durante una visita di Stato a Islamabad ha coraggiosamente sollevato davanti al governo pachistano il problema della discriminazione dei cristiani, circa il 4% in questo Paese di 162 milioni di abitanti. Il ministro delle minoranze, il cattolico Bhatti, dicono fonti della Farnesina, durante l’incontro con l’esponente italiano ha dichiarato che aprirà un’indagine sul processo di primo grado subito dalla donna prima che passi alla suprema corte per l’ultima istanza. Corte che, sostiene Bhatti, in Pakistan non ha mai confermato una condanna a morte per blasfemia. Nei colloqui bilaterali con il collega degli Esteri Mahmoud Kureshi, il responsabile della Farnesina ha dichiarato che «pur non conoscendo i dettagli della vicenda, l’Italia è in ogni caso contraria alla pena di morte ed è ugualmente contraria alla discriminazione delle minoranze religiose. Si parla di emendare la legge antiblasfemia – ha aggiunto Frattini – e noi chiediamo che vengano rispettati i cristiani. L’Italia crede profondamente nell’interculturalità, nel valore del pluralismo e nella salvaguardia della libertà religiosa. La presenza del primo cattolico della storia nel governo pachistano è già un passo avanti, ma ci vorrebbero quote per minoranze in ogni assemblea elettiva». Frattini ha poi incontrato le minoranze religiose che gli hanno chiesto un intervento per sollecitare garanzie. Il ministro degli Esteri pachistano Kureshi ha assicurato che Islamabad vigilerà affinché non vi siano abusi e la norma anti blasfemia non venga usata «in modo distorto», come strumento di discriminazione contro le minoranze religiose. «I cristiani in particolare – ha aggiunto il responsabile della politica estera pachistana – svolgono un ruolo molto attivo nel Paese soprattutto nel campo della sanità e dell’istruzione. E politicamente sono coinvolti nel governo: nella maggioranza con il Partito popolare, che ha vinto le elezioni, vi è l’Alleanza cristiana, alla quale appartiene lo stesso ministro Bhatti». Sulla questione discriminazione Frattini è intervenuto anche parlando di aiuti alle vittime delle alluvioni di agosto, che hanno provocato quasi mille morti, lasciando 20 milioni di sfollati e sommergendo un sesto del Paese. Da diverse Ong e dal direttore delle Opere missionarie padre Mario Rodrigues arriva infatti l’accusa di frequenti discriminazioni nelle distribuzioni in ragione della fede alle vittime delle acque dell’Indo. Anche in questo il titolare della Farnesina, che ha portato 80 milioni di euro di aiuti tra doni, crediti di aiuto e progetti di cooperazione, ha ricevuto rassicurazioni dall’esecutivo sulla totale trasparenza nella distribuzione.Durante la visita si è poi parlato di commercio. Segno del netto miglioramento rapporti tra Italia e Pakistan, che hanno un interscambio commerciale di circa un miliardo di euro. Ieri Frattini ha concluso accordi per commesse per l’industria militare, per il comparto energetico, per lo sviluppo rurale e ha concretamente avviato il processo per far ottenere al Pakistan accesso libero al mercato europeo.
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