giovedì 21 settembre 2017
Il braccio destro di Manine Le Pen lascia polemicamente: è in corso «uno spaventoso dietrofront, il Fronte nazionale si lascia trascinare dai propri demoni del passato»
Florian Philippot, 35 anni, era alla guida dei riformatori del Fronte nazionale (Ansa)

Florian Philippot, 35 anni, era alla guida dei riformatori del Fronte nazionale (Ansa)

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L’ultradestra lepenista francese si spacca, perdendo uno dei suoi giovani esponenti più noti. Florian Philippot, 35 anni, alla guida dei riformatori del Fronte nazionale e considerato a lungo come il braccio destro della leader Marine Le Pen, ha annunciato le proprie dimissioni dal partito xenofobo e antieuropeo, denunciando una nuova virata interna estremistica, rispetto alla «normalizzazione» perorata dai riformatori. Per Philippot, è in corso «uno spaventoso dietrofront, il Fronte nazionale si lascia trascinare dai propri demoni del passato».

Il partito viveva da mesi una crisi di leadership innescata dallo scivolone di Marine Le Pen in occasione del dibattito finale dell’elezione presidenziale, contro il futuro vincitore Emmanuel Macron. Il risultato deludente del Front alle legislative aveva ancor più amplificato i dissapori interni, risvegliando una faida fra i giovani «normalizzatori» guidati da Philippot e lo zoccolo duro entrato nel partito sotto il regno del fondatore Jean-Marie Le Pen.

L’ala storica stigmatizzava da mesi le iniziative di Philippot, «gollista» autoproclamato e fondatore in primavera dell’associazione «I patrioti», presto denunciata come concorrente rispetto con il partito. Adesso, lo scossone nell’estrema destra influenzerà certamente gli equilibri nel panorama molto instabile delle opposizioni di varia sensibilità al presidente Macron.

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