venerdì 10 settembre 2010
«Sì» del Parlamento alla mozione di censura voluta dalla sinistra. L’Eliseo annuncia: sono in corso «contatti» per una visita dal Papa. Duro il ministro dell'Immigrazione Besson: «Non sospenderemo le riconduzioni che si tratti di romeni, bulgari o di ogni altra nazionalità».
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L’Europa ha stigmatizzato ieri per la prima volta ad alta voce la politica verso i rom praticata dalla Francia, ma quest’ultima ha subito replicato sdegnata, annunciando poi di aver appena raggiunto un’intesa bilaterale con la Romania sulla questione. Dopo settimane di polemiche, il nodo dell’integrazione dei rom e la questione specifica della legittimità dei rimpatri ordinati da Parigi hanno infiammato anche il Parlamento europeo di Strasburgo. Con una risoluzione approvata in giornata, la maggioranza degli eurodeputati ha chiesto alla Francia e a ogni altro Stato europeo di «sospendere immediatamente» le espulsioni, esprimendo al contempo «viva preoccupazione». Il testo, che non ha carattere vincolante, è stato presentato da socialisti, liberali, verdi e comunisti, di fronte ai popolari che non sono riusciti ad imporre la propria variante della risoluzione.    La reazione di Parigi non si è fatta attendere, esibendo nel corso della giornata anche toni veementi, soprattutto sulla bocca del ministro dell’Immigrazione e dell’Identità nazionale, Eric Besson: «Neanche per idea la Francia sospenderà le riconduzioni, che si tratti d’altronde di rumeni, bulgari o di ogni altra nazionalità d’origine». Esprimendosi da Bucarest, dove si trovava in visita con il collega agli Affari europei, Besson è addirittura passato al contrattacco: «Il Parlamento europeo è uscito dalle proprie prerogative». Se nelle scorse settimane il governo francese si era preoccupato di parare una successione di critiche più o meno larvate da parte della Commissione, pochi prevedevano un simile scontro lungo l’asse Parigi-Strasburgo. La risoluzione dell’Europarlamento ha innescato un’intensa carrellata di reazioni. Sul fronte italiano, Mario Mauro, presidente degli eurodeputati del Pdl ha denunciato la risoluzione come un atto di «puro killeraggio politico per colpire il presidente francese Nicolas Sarkozy». In aula, gli eurodeputati della Lega Nord hanno invece gridato in coro «sì alle espulsioni».Intanto, nel corso di una conferenza stampa a Bucarest, la Francia e la Romania hanno annunciato i propri nuovi «progetti comuni». Le autorità rumene hanno presentato un piano per l’integrazione dei rom sostenuto da Parigi e si rafforzerà anche la collaborazione fra le due polizie. In giornata, l’Eliseo ha anche sostenuto che «sono in corso contatti per un prossimo incontro» di Sarkozy con Benedetto XVI, che il 22 agosto aveva lanciato un appello sulla vicenda. L’annuncio sembra giungere anche nella scia della volontà di «dialogo costante con la Chiesa» espressa nelle scorse settimane da Parigi, dopo le critiche rivolte da ampie porzioni del mondo cattolico francese alla recente politica verso i rom.
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