mercoledì 22 ottobre 2008
Il leader dell’Unione ha ribadito la necessità di compiere uno sforzo comune e ha chiarito che i provvedimenti saranno messi ai voti «a maggioranza qualificata». Sì alla flessibilità, ma abbandonare il pacchetto sarebbe «irresponsabile»
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Il piano Ue per stabilizzare i cambiamenti climatici, proposto dalla Commissione europea, è si articola in tre delibere: abbattere entro il 2020 le emissioni di gas serra del 20%, ridurre i consumi energetici del 20%, portare al 20% il consumo energetico da fonti rinnovabili (per questo è noto come piano del «20-20-20»), includendo una quota del 10% di biocarburanti per il settore dei trasporti. Prevede inoltre: L'aggiornamento e l'estensione dell'attuale sistema di scambio delle quote di emissioni (ETS) " che risale al 2005" a tutti i principali inquinatori industriali, come le centrali elettriche e altri gas ad effetto serra, come il protossido di azoto (che si trova nei fertilizzanti) e i perfluorocarburi (nell'alluminio). La riduzione delle emissioni per i settori che non rientrano nel sistema ETS, come trasporti, edilizia, agricoltura. Assegnazione a ogni Paese di un obiettivo nazionale nel quadro di una ripartizione equa. Fissazione di un obiettivo giuridicamente vincolante per ciascun Paese con riguardo all'aumento delle energie rinnovabili. Creazione di un nuovo quadro giuridico per la cattura e lo stoccaggio sotterraneo di Co2, per incoraggiare investimenti in questo processo costoso. Nella trattativa sulle tre delibere sta entrando anche quella sulla riduzione del Co2 per le automobili, che finora ha seguito un percorso proprio.
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