Ruslan, 9 anni, sfollato dalla città di Toretsk in un rifugio temporaneo a Kostiantynivka nella regione del Donetsk - Reuters

La Fondazione Roma ha stanziato un milione di euro per sostenere le attività della Comunità di Sant’Egidio a favore della popolazione ucraina duramente colpita dalla guerra. Il progetto prevede, a partire da gennaio 2024, distribuzioni di generi di prima necessità (alimentari, vestiario, prodotti per l’igiene personale) in tre centri della Comunità operativi nelle città che accolgono il maggior numero di sfollati interni – Kiev, Leopoli e Ivano-Frankivsk – e l’invio di kit di prima assistenza nelle zone orientali e meridionali, le più colpite dalla guerra.

La Comunità di Sant’Egidio è presente in Ucraina da oltre trent’anni a Kiev, Leopoli, Ivano-Frankivsk e Kharkiv, con oltre 1.200 membri e numerosi volontari. Con la guerra l’impegno umanitario di Sant’Egidio è cresciuto nella quantità di aiuti inviati e ha allargato il suo raggio di azione alle regioni più remote. «La guerra ha provocato vittime, distruzioni, feriti, profughi all’estero e rifugiati interni, in dimensioni smisurate» ricorda una nota della Fondazione Roma. «Basti pensare che, secondo l’Alto commissariato Onu per i rifugiati sono 8 milioni i profughi e 5,4 milioni gli sfollati interni, mentre 2,4 milioni vivono in case danneggiate dai bombardamenti. Si tratta di costi umani destinati a crescere eppure non più al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica».

«La Comunità di Sant’Egidio – afferma il presidente della Fondazione Roma, Franco Parasassi – è il partner ideale, sia per la sua reputazione internazionale, sia per la proficua collaborazione già sperimentata». La Fondazione Roma trae le sue origini dal Monte di Pietà di Roma, creato nel 1539, e più recentemente, dal 2007, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma.