venerdì 2 settembre 2011
Crisi diplomatica fra Turchia e Israele sulla vicenda della Mavi Marmara, la nave degli attivisti filo-palestinesi assaltata un anno fa dai commando israeliani mentre cercava di forzare il blocco di Gaza. Ankara ha espulso l'ambasciatore israeliano e sospeso gli accordi militari.
COMMENTA E CONDIVIDI
Espulso l'ambasciatore israeliano. Scoppia la crisi diplomatica fra Turchia e Israele sulla vicenda della Mavi Marmara, la nave della flottiglia di attivisti filo-palestinesi che l'anno scorso fu assaltata dai commando israeliani mentre cercava di forzare il blocco di Gaza, blitz finito con l'uccisione di 9 cittadini turchi. Ankara ha deciso oggi di espellere l'ambasciatore israeliano, di sospendere gli strategici accordi militari con lo stato ebraico e di ridimensionare la propria rappresentanza diplomatica in Israele a un semplice segretario d'ambasciata.La decisione è stata presa a seguito del rifiuto del governo Netanyahu di chiedere scusa alla Turchia per l'uccisione degli attivisti. Proprio ieri il New York Times aveva anticipato i risultati del rapporto dell'Onu sul blitz, che giudica "eccessivo" l'intervento dei commando, ma riconosce la legalità del blocco navale di Gaza. Il rapporto della commissione guidata dall'ex premier neozelandese Geoffrey Palmer (la cui pubblicazione è attesa oggi) invita Israele a preparare "una dichiarazione di rammarico appropriata" e a risarcire le vittime.La Turchia però ha detto da tempo che vuole scuse formali. Cosa che Israele non accetta, affermando che i suoi commando sono stati attaccati dagli attivisti con coltelli e spranghe mentre cercavano di far rispettare il blocco.L'annuncio di oggi del governo turco è stato fatto dal ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu, eminenza grigia del partito islamico moderato Ak del premier Recep Tayyp Erdogan. Davutoglu è il tessitore della nuova politica estera della Turchia, che punta a sfruttare la poderosa crescita economica del paese per farne una potenza nel Medio Oriente e nell'Asia centrale turcofona, sganciandola da un'Europa dove sempre più paesi non vogliono Ankara nella Ue (Francia e Germania in testa), proponendo in cambio una associazione sempre più stretta. Il raffreddamento dei tradizionali legami della Turchia con Israele, fino alla quasi rottura di oggi, rientra in questa politica sempre più rivolta ad est.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: