martedì 9 gennaio 2024
Secondo i rilevamenti di Esa e Ue il 2023 si conferma l'anno più caldo mai registrato a partire dal 1850, con l'aumento della temperatura media globale vicina al limite di 1,5 gradi
Boschi in fiamme in Portogallo la scorsa estate

Boschi in fiamme in Portogallo la scorsa estate - Ansa

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Il dato era scontato ormai da tempo. Ora la conferma è ufficiale: il 2023 si conferma l'anno più caldo mai registrato a partire dal 1850, con l'aumento della temperatura media globale vicina al limite di 1,5 gradi centigradi (1,48 rispetto al livello preindustriale 1850-1900), che potrebbe essere superato in un periodo di 12 mesi che termina a gennaio o febbraio 2024. Lo afferma Copernicus climate change (C3s), il programma di osservazione della Terra di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione europea.
Quasi il 50% dei giorni sono stati più caldi di oltre 1,5 gradi rispetto al livello del 1850-1900, e due giorni di novembre sono stati, per la prima volta, più caldi di oltre 2 gradi.

Il fatto che quasi il 50% dei giorni del 2023 è andato oltre +1,5°C rispetto al livello preindustriale, spiega Copernicus, "non significa che abbiamo superato i limiti fissati dall'Accordo di Parigi (in quanto si riferiscono a periodi di almeno 20 anni in cui questa anomalia di temperatura media viene superata) ma stabilisce un precedente terribile".
Il 2023 ha registrato una temperatura media globale sulla superficie terrestre di 14,98 gradi centigradi, 0,17 in più rispetto al precedente valore annuale record del 2016. Ogni mese da giugno a dicembre dell'anno scorso è stato più caldo del mese corrispondente in qualsiasi anno precedente, portando così il 2023 a diventare l'anno più caldo di sempre, superando quindi il record del 2016, spiega il servizio Copernicus.

Luglio e agosto sono stati i due mesi più caldi mai registrati mentre dicembre è stato il dicembre più caldo a livello globale, con una temperatura media di 13,51 gradi (0,85 gradi al di sopra della media 1991-2020 e 1,78 gradi al di sopra del livello 1850-1900 del mese). Per quanto riguarda le temperature medie globali della superficie del mare "sono rimaste elevate in modo persistente e insolito, raggiungendo livelli record per il periodo dell'anno da aprile a dicembre" afferma Copernicus aggiungendo che il 2023 ha visto una transizione a El Niño, il fenomeno atmosferico di riscaldamento del Pacifico, che dura fra i 9 e i 12 mesi, aumenta le precipitazioni in alcune aree e la siccità in altre.

Nella primavera del 2023, La Niña (che porta temperature fredde sull'oceano Pacifico) è terminata e le condizioni di El Niño hanno iniziato a svilupparsi. Nel 2023 il ghiaccio marino antartico in 8 mesi ha raggiunto livelli record per il corrispondente periodo dell'anno e sia l'estensione giornaliera che quella mensile hanno raggiunto i minimi storici a febbraio.
Le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e metano hanno hanno raggiunto livelli record nel 2023, raggiungendo rispettivamente 419 ppm (parti per milione) e 1902 ppb (parti per miliardo). In tutto il mondo, indica Copernicus, è stato registrato un gran numero di eventi estremi, tra cui ondate di calore, inondazioni, siccità e incendi. Le emissioni globali stimate di carbonio degli incendi boschivi nel 2023 sono aumentate del 30% rispetto al 2022, in gran parte a causa degli incendi persistenti in Canada.

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