giovedì 17 dicembre 2009
Benedetto XVI torna a incitare il summit sul clima di Copenaghen a compiere scelte di lungo respiro per il futuro dell'intera umanità e a non cedere a spinte nazionaliste o miopi. «Serve una svolta», ha detto Ratzinger incontrando, singolarmente e poi in gruppo, otto nuovi ambasciatori che hanno presentato le loro credenziali in Vaticano.
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Papa Benedetto XVI è tornato oggi a incitare il Summit sul clima di Copenaghen a compiere scelte di lungo respiro per il futuro dell'intera umanità e a non cedere a spinte nazionaliste o miopi. Dell'argomento Ratzinger ha parlato stamane incontrando, singolarmente e poi in gruppo, otto nuovi ambasciatori che hanno presentato le loro credenziali in Vaticano."Le decisioni politiche e diplomatiche in gioco nell'affrontare le esigenze di una materia così complessa mettono alla prova la volontà delle parti di rinunciare a presunti vantaggi nazionalistici o di breve termine a favore di benefici di lungo termine per l'intera famiglia umana internazionale", ha ricordato in particolare il Pontefice.Per Benedetto XVI "mentre un certo consenso può senza dubbio essere raggiunto attraverso l'elaborazione di aspirazioni condivise abbinate a politiche e obiettivi, il cambiamento fondamentale in ogni forma di comportamento umano, individuale o collettivo, richiede la conversione del cuore. Coraggio e sacrificio, i frutti di un risveglio etico, ci permettono di immaginare un mondo migliore e ci incitano a proseguire con speranza tutto ciò che è necessario per garantire che alle generazioni future sia lasciato in eredità tutta la creazione in una condizione tale che anche loro possano chiamarla casa. Quando il 'tenore morale della societa" diminuisce, tuttavia, le sfide che i leader di oggi non può che aumentare".
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