venerdì 1 marzo 2024
Le stime per il 2024 di un gruppo di esperti sulla rivista Scientific Reports: il fenomeno climatico aggraverà il riscaldamento globale in numerosi Paesi, dall'Amazzonia fino all'Alaska
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Nel 2024 si registreranno temperature record per l'effetto del fenomeno climatico noto come "El Nino" che aggraverà il riscaldamento globale in numerosi Paesi, dall'Amazzonia fino all'Alaska. A lanciare l'allarmistica previsione meteo è un gruppo di scienziati in uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports. La nuova analisi utilizza modelli computerizzati per identificare i probabili punti caldi regionali nella prima metà del 2024. Ha inoltre scoperto che c'è una probabilità del 90% che la temperatura globale in questo periodo stabilisca un nuovo record.

"Le intense ondate di caldo e i cicloni tropicali, combinati con l'innalzamento globale del livello del mare causato dall'uomo, significano che le aree costiere densamente popolate si trovano ad affrontare un'enorme e urgente crisi climatica che mette alla prova la nostra attuale capacità di adattamento, mitigazione e gestione del rischio", ha dichiarato Ning Jiang, dell'Accademia cinese di scienze meteorologiche di Pechino, e i suoi coautori.

Le aree costiere sono quelle maggiormente esposte ad "un'enorme e urgente crisi climatica" in quanto El Nino - che di solito raggiunge il picco tra novembre e gennaio - aumenta il riscaldamento globale causato dall'uomo. È noto che il fenomeno naturale, in cui il calore viene rilasciato dall'Oceano Pacifico occidentale, aumenta le temperature superficiali globali e ha contribuito nel 2023 a battere con un ampio margine il record dell'anno più caldo. Il caldo estremo nella seconda metà del 2023, quando El Nino si è manifestato, ha avuto gravi ripercussioni sulle persone che vivono in Nord America, Europa e Cina, Sudamerica e Madagascar. Anche le zone costiere dell'India lungo il Golfo del Bengala e il Mar Cinese Meridionale, così come le Filippine e i Caraibi, probabilmente sperimenteranno un caldo senza precedenti nel periodo fino a giugno. Dopo quel periodo, a detta degli scienziati, El Nino potrebbe indebolirsi.

"Questo caldo imminente aumenta il rischio di ondate di caldo marino tutto l'anno e aumenta la minaccia di incendi e altre conseguenze negative in Alaska e nel bacino amazzonico", hanno avvertito gli autori della ricerca. I mari e le aree costiere sono particolarmente vulnerabili perché l'oceano può trattenere più calore della terra, il che significa che le condizioni calde possono persistere per periodi di tempo piu' lunghi.

Il clima della Terra oscilla naturalmente tra El Nino e la sua controparte piu' fredda, La Nina: aumenta oppure modera la forte tendenza di fondo del riscaldamento globale, causata dall'aumento dei livelli di anidride carbonica derivante dai combustibili fossili nell'atmosfera. Gravi incendi e siccita' hanno colpito l'Amazzonia alla fine del 2023 e le emissioni derivanti dagli incendi di febbraio hanno stabilito un nuovo record per quel mese. Il caldo record in Alaska comporterebbe lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost e l'erosione delle coste, hanno detto gli scienziati.

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